Uomo politico francese (Barcelonnette 1878 - Neuilly-sur-Seine 1966). Deputato del centro-destra dal 1919, capo del governo (1940), si dimise perché contrario all'armistizio; arrestato, fu internato in Germania fino al 1945. Membro della Costituente, presiedette i lavori per riscrivere la Costituzione (1958) e fu più volte ministro. Sostenne inizialmente C. de Gaulle, schierandosi poi tra i suoi critici.
Avvocato, deputato di centro destra dal 1919, fu ministro delle Finanze (1930) e delle Colonie (1931-32). Oppostosi alla politica di conciliazione nei confronti della Germania, fu voce isolata all'interno della classe politica francese nel difendere le idee di de Gaulle sul riammodernamento dell'esercito. Rientrato al governo come ministro delle Finanze nel nov. 1938, operò per preparare l'economia al futuro sforzo bellico. Chiamato alla presidenza del consiglio nel marzo 1940, si dimise nel giugno seguente per evitare di firmare l'armistizio con la Germania e fu poco dopo arrestato e più tardi internato in Germania fino al 1945. Membro della costituente nel 1946 e poi deputato fino al 1962, come ministro delle Finanze del gabinetto Marie (1948) propose, senza successo, un piano per il riassetto economico e finanziario della Francia. Ministro senza portafoglio (1950) e poi vicepresidente nel gabinetto Laniel (1953-54), fu anche membro del Consiglio d'Europa (1949-57) e dell'assemblea della CECA. Nel 1958 appoggiò il ritorno di de Gaulle al potere e fu presidente del Consiglio consultivo costituzionale, incaricato di formulare la nuova costituzione francese. R. sostenne la politica coloniale di de Gaulle, ma dal 1962, oppostosi al sistema presidenziale da questi instaurato, ne criticò sia la politica interna sia la politica estera. Fra le sue opere si ricordano un volume sugli avvenimenti del 1940 (La France a sauvé l'Europe, 1947) e i suoi Mémoires, (2 voll., 1960-63).