VAN ZEELAND, Paul
Uomo politico belga, nato a Soignies (Brabante) l'11 novembre 1893. Appartenente alla corrente cattolica, professore di economia all'università di Lovanio e vicegovernatore della Banca nazionale belga, è stato dal 1920 membro di quasi tutte le conferenze politico-economiche in Europa. Dopo essere stato nel 1934 ministro senza portafoglio nel gabinetto de Brocqueville, assunse il 26 marzo 1935 la presidenza del consiglio - assieme al dicastero degli Esteri - e con H. de Man si fece l'assertore di un new deal belga e della svalutazione del franco. Di nuovo presidente del consiglio il 13 giugno 1936, lottò energicamente contro il rexismo, riuscendo nelle elezioni parziali del 1937 a battere lo stesso L. Degrelle. Dopo la capitolazione del 1940, si rifugiò in Inghilterra e, come presidente della commissione interalleata per i problemi del dopoguerra, svolse alcune missioni nelle due Americhe.
Ritornato in patria il 13 settembre 1944, si è fatto l'avvocato del blocco occidentale nel quadro della sicurezza collettiva, come nello scritto Belgique et Occident européen (1946).