Verhoeven, Paul
Verhoeven, Paul. – Regista olandese (n. Amsterdam 1938). Affermatosi in Europa come cineasta tra i più controversi e scandalosi, per il gusto dell'eccesso e la rappresentazione iperbolica della violenza, ha trovato in seguito nei generi statunitensi un ambito dove far convivere la propria personalità artistica con i dettami degli studios. Nei suoi film sesso e violenza sembrano essere i parametri con cui giudicare gli uomini, e la loro rappresentazione sullo schermo è sempre vitalistica e di forte impatto. Dopo i film degli esordi, nel 1987 ha diretto Robocop, la sua prima, vera opera hollywoodiana, in cui rielabora, non senza autoironia, la figura del cyborg. Sono seguite numerose altre regie, che hanno spesso garantito a V. un grande successo di pubblico, a cominciare da Total recall (1990; Atto di forza), tratto da un racconto di P.K. Dick e ricco di notevoli effetti speciali. Sono poi arrivati il thriller Basic instinct (1992), dove S. Stone è una perfetta dark lady e che ha suscitato numerose polemiche per la raffigurazione esplicita di brutalità ed erotismo, e Showgirls (1995), ambientato nel mondo corrotto delle spogliarelliste; in ambedue i film la rappresentazione dell'osceno serve a criticare l'ipocrisia della società statunitense, dominata dalla mercificazione del sesso, ma incapace di parlarne per il suo puritanesimo. Altrettanto incompreso è stato Starship troopers (1997; Starship troopers - Fanteria dello spazio, 1998), con cui il regista è tornato alla fantascienza realizzando una dura satira antimilitarista, ancora diretta contro la società statunitense. Con Hollow man (2000; L'uomo senza ombra), rivisitazione paradossalmente molto fisica della figura dell'uomo invisibile, e il successivo Black book (2006), scomoda storia sulla resistenza olandese all'epoca dell'occupazione nazista, V. ha confermato l'irriducibile pessimismo della sua opera.