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Verlaine, Paul

di Felice del Beccaro - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Verlaine, Paul

Felice del Beccaro

Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896). Nella biblioteca del V., di cui ha dato notizia G. Zayed, figuravano alcuni autori italiani: D. (il V. stesso, in un elenco di libri che possedeva intorno al 1885, indica un D. italiano e uno francese), Boccaccio, Ariosto, Michelangelo. Il V. pone D., con Goethe, tra le diciassette sommità della letteratura universale (cfr. P.V., Oeuvres complètes, ediz. Messein, V, Parigi 1926, 375) e lo considera uno dei maggiori poeti del Medioevo con Turoldo e Villon (ibid., p. 428). Dall'epistolario risulta inoltre che, in una lettera a E. Delahaye del 29 aprile 1875, il V. cita una terzina di D. (Pd I 7-9), dandone la traduzione (P.V., Correspondance, ediz. Messein, III, Parigi 1929, 106). In altra lettera del 1 luglio 1875, probabilmente diretta allo stesso Delahaye, informa che sta applicandosi con particolare cura " à l'italien depuis quelques jours, bûchant la Divine Comédie... C'est mon principe (qui n'est pas philomagâteux) de commencer par les vieux écrivains... Les mots courants, les modernités, viennent après, de soi " (cfr. H. Mondor, L'Amitié de V. et Mallarmé, Parigi 1940, 43).

Da notare che la traduzione della similitudine di Pg III 79-84 si trova inserita nel componimento XII, parte terza, di Sagesse, componimento datato " Arras, été 1875 ". In tale estate, e precisamente nei mesi di agosto e settembre, il V. si trovava appunto in vacanza ad Arras, presso sua madre, dopo la nota conversione avvenuta l'anno precedente nella prigione di Mons, dove fin dall'inizio della detenzione aveva preso a scrivere versi improntati a un lirismo d'ispirazione religiosa. La similitudine dantesca delle pecorelle viene riferita dal V. alle " pauvres bonnes pensées ", il cui pastore è colui " qui sait les causes " e del quale il poeta promette di essere il cane fedele.

Quest'interesse per D. induce il V. a scagliarsi con vigore contro chi ha citato il nome del poeta italiano a sostegno di un mediocre versificatore, A. Pommier (P.V., Oeuvres posthumes, ediz. Messein, II, Parigi 1927, 286, 290), per quanto lo stesso V. metta poi accanto a D. un altro versificatore secondario, A. Lemoyne, a proposito del componimento Une larme de D. (P.V., Oeuvres complètes, cit., V 428).

Il V. fece pure uso della terza rima, specialmente in poesie dai metri brevi.

Bibl. - P. Zilcken, P. V., Correspondance et Documents inédits, Parigi 1897; J. Pacheu, De D. à V., ibid. 1897; Le Carnet personnel de V., a c. di V.P. Underwood, ibid. 1955; F. Petralia, V. professore di lingue straniere, in " Lingue Straniere " sett.-ott. 1960, 11-33; G. Zayed, La formation littéraire de V., Ginevra-Parigi 1962.

Vedi anche
Stéphane Mallarmé Mallarmé, Stéphane. - Poeta francese (Parigi 1842 - Valvins, Fontainebleau, 1898). Fu uno dei massimi esponenti della poesia simbolista. Nei suoi versi cercò di raggiungere la "poesia pura", mediante un linguaggio che, con ermetica oscurità, comunicasse al lettore attraverso la musicalità del ritmo e ... Jean-Nicolas-Arthur Rimbaud Rimbaud ‹ræbó›, Jean-Nicolas-Arthur. - Poeta francese (Charleville 1854 - Marsiglia 1891). Dopo studî molto brillanti, ebbe un'adolescenza assai inquieta e vagabonda, fuggendo più volte di casa e aderendo agli ideali comunardi. Soggiornò quindi a Parigi (1871-72), dove frequentò gli ambienti letterarî ... Charles Baudelaire Baudelaire ‹bodlèer›, Charles. - Poeta francese (Parigi 1821 - ivi 1867). Pur fra interpretazioni diverse o opposte, è ritenuto l'iniziatore di un nuovo corso poetico, e la sua opera viene collocata fra le più alte espressioni della poesia di tutti i tempi e paesi. Autore di un unico ma fondamentale ... Philippe-Auguste-Mathias conte di Villiers de l'Isle-Adam Villiers de l'Isle-Adam, Philippe-Auguste-Mathias conte di. - Scrittore francese (Saint-Brieuc, Bretagna, 1838 - Parigi 1889). Spirito geniale e bizzarro, amico di Baudelaire e di Wagner, idealista e cattolico, si staccò nettamente dall'ambiente letterario contemporaneo, rivoluzionario e positivista. ...
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  • Verlaine, Paul
    Enciclopedia on line
    Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896). Considerato dai suoi contemporanei il maestro della scuola simbolista, V. esordì con i parnassiani Poèmes saturniens (1866). Condannato a due anni di prigione per aver sparato a A. Rimbaud, del quale era amico, maturò durante la reclusione una nuova forma poetica, ...
  • VERLAINE, Paul
    Enciclopedia Italiana (1937)
    Sergio Solmi Poeta francese, nato a Metz il 30 marzo 1844, morto a Parigi il 7 gennaio 1896. Nel 1851 entrò in collegio a Parigi, compiendo gli studî al liceo Bonaparte. La vocazione poetica gli si desta assai presto: a quattordici anni indirizza una epistola in versi a V. Hugo e "scopre" Banville ...
Vocabolario
paulo maiora canamus
paulo maiora canamus ‹pàulo ...› (lat. «cantiamo cose un poco più nobili»). – Emistichio di Virgilio (Egl. IV, 1), spesso ripetuto come invito a trattare argomenti più elevati o per manifestare l’intenzione di passarvi.
pauliano
pauliano agg. [dal lat. tardo Paulianus]. – Che si riferisce al giurista romano Iulius Paulus (2° sec. d. C.): azione p. (nel diritto romano actio pauliana), in diritto civile, lo stesso che azione revocatoria (v. revocatorio).
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