• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

Heyse, Paul von

Enciclopedia on line
  • Condividi

Scrittore tedesco (Berlino 1830 - Monaco 1914). Tra i maggiori esponenti del circolo dei poeti di Monaco, vincitore nel 1910 del premio Nobel per la letteratura, scrisse soprattutto novelle, spesso ambientate in Italia, tra cui L'arrabbiata (1855) e Villa Falconieri und andre Novellen (1888). Scrittore di vivace fantasia, H. era altresì dotato di una acuta capacità di indagare i problemi dell'intimo, anche i più profondi e complessi.

Vita

Intraprese a Berlino e a Bonn studi filologici. Nel 1854 si stabilì a Monaco, chiamatovi dal re Massimiliano. Esordì assai giovane con la tragedia Francesca da Rimini (1850), subito seguita dalle prime composizioni poetiche e dalle prime delle sue moltissime novelle. Per la poliedricità del suo produrre e la plastica armonia del suo stile, destò di colpo vivo interesse ponendosi così al centro del circolo dei poeti monacensi aristocraticamente disposti al culto dell'arte antica e, con ciò, della forma classicheggiante e del bello stile.

Opere

Oltre a quelle citate, tra i tanti titoli di novelle, spesso ambientate in Italia, si ricordano: Meraner Novellen (1864), Das Ding an sich und andre Novellen (1878), Buch der Freundschaft (1883), Novellen vom Gardasee (1902). Tentò anche il romanzo, di ambiente moderno (per es., Kinder der Welt, 3 voll., 1873; Im Paradiese, 3 voll., 1875). Scarsa disposizione drammatica, dopo il promettente inizio, rivelano i vari lavori drammatici, di preferenza tragedie (per es., Hadrian, 1865; Die Hochzeit auf dem Aventin, 1866; Der Heilige, 1902); né più profondità della narrativa acquista la sua lirica, pur nella quasi sempre evidente preziosità formale (da ricordare Verse aus Italien, 1880).

Vedi anche
Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia romanzo, quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. novella Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la novella si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione orale e per la tendenza a una rappresentazione vivida e concreta; anche quando ha per tema avvenimenti ... dramma Componimento letterario destinato alla rappresentazione sulla scena; comprende quindi, oltre al dramma propriamente detto, la tragedia, la commedia, la farsa ecc. 1. dramma satiresco Antica forma di rappresentazione drammatica greca (σατυρικὸν δρᾶμα o Σάτυροι), in cui il coro era composto stabilmente ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Letteratura
Tag
  • PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA
  • BERLINO
  • MONACO
  • ITALIA
  • BONN
Vocabolario
von
von ‹fòn› prep. ted. – Preposizione corrispondente all’ital. «di». In Germania e in Austria è frequente in nomi di antiche famiglie nobili indicate per mezzo del loro feudo, e anche come predicato nobiliare (premesso a cognomi di qualunque...
paulo maiora canamus
paulo maiora canamus ‹pàulo ...› (lat. «cantiamo cose un poco più nobili»). – Emistichio di Virgilio (Egl. IV, 1), spesso ripetuto come invito a trattare argomenti più elevati o per manifestare l’intenzione di passarvi.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali