WILLEMS, Paul
Drammaturgo belga, nato a Edegen, Anversa, il 4 aprile 1912. Direttore del Palais des Beaux-Arts e presidente delle Jeunesses Musicales, ha viaggiato in tutto il mondo nell'ambito di scambi culturali. Si è affermato come uno dei maestri del teatro poetico e fiabesco. Dopo alcuni racconti coloriti e fantasiosi (Peau d'ours, 1951; Off et la lune, 1958; La Plage aux anguilles, 1959), trova la propria vena con Il pleut dans ma maison (1962), opera in cui domina il rifiuto del materialismo e spariscono le barriere tra sogno e realtà. Una scrittura agile e l'arte di rispecchiare le aspirazioni indicibili, caratterizzano questo teatro da prestigiatore-poeta. La rêverie si tinge talvolta di nostalgia, come, per es., in Warna (1963): in un Medioevo immaginario, una donna invecchiata e abbandonata dall'amante si ostina a voler credere che il tempo non sia passato; o anche in La Ville à voile (1966), meditazione sulla fine delle illusioni nell'età matura. Dopo Soleil sur la mer (1970), denuncia un po' melodrammatica della tirannia, W. ritorna, con Miroirs d'Ostende (1974), a un realismo fantastico in cui trova espressione la sua ricerca del tempo e dell'essere.
Bibl.: Le théâtre contemporain de Belgique, Bruxelles 1969; A. Jans, Lettres vivantes 1945-1975, ivi 1975; R. Frickx, J. Burniaux, La littérature belge d'expression française, Parigi 1973; Littérature française de belgique, publié par R. Frickx et J. Uuno, Sherbrooke 1979.