PAULICIANI (gr. Παυλικιάνοι)
Nome d'una setta ereticale sorta verso la metà del sec. VII in Siria e in Armenia e poi diffusasi in Frigia e in Bulgaria.
Secondo l'ipotesi più accettata (K. Ter-Mkrttschian) il nome deriverebbe non da Paolo di Samosata, né da Paolo apostolo, né dai fondatori semileggendarî della setta Paolo e Giovanni, figli di Callinica (Παυλικιάνοι sarebbe secondo questa ipotesi corruzione di Παυλοιωάννοι "i seguaci di Paolo e Giovanni") ma dall'armeno polikeank "i discepoli del piccolo Paolo". Ma occorre ricordare che alcuni testi mettono esplicitamente in relazione - per quanto non sia chiaro con quale fondamento - i pauliciani con Paolo di Samosata e che il vero organizzatore della setta, il siro Costantino detto Silvano, capo della prima comunità pauliciana (in Kibossa, Armenia, metà del sec. VIII aveva la pretesa di rifarsi direttamente all'azione e al pensiero dell'apostolo Paolo.
Comunque sia di ciò le fonti ci presentano una setta che s'ispira a un dualismo nettamente marcionita e non è improbabile che essa si sia organizzata all'origine fra elementi provenienti da comunità marcionite. Chi consideri a quali contaminazioni e interferenze con idee manichee sia andato soggetto il marcionismo degli epigoni, non stupirà che si possa parlare d' influenze manichee esercitate sui pauliciani benché questi anatematizzassero Mani. I pauliciani, nel corso del VII, VIII e IX secolo vennero frequentemente in conflitto con gl'imperatori bizantini e, spalleggiati dagli emiri saraceni, finirono col costituire un vero partito politico militarmente organizzato. È anzi interessante notare che gli stessi imperatori bizantini fecero più d'una volta appello alle virtù guerriere dei pauliciani assoldandone gran numero per i loro fini. Nel 969 Giovanni Zimisce trasferì un gran numero di pauliciani in Tracia assegnando loro come residenza la città di Filippopoli e affidando ad essi la difesa dei territorî bizantini contro le invasioni bulgare. In questo ambiente appunto nascono i bogomili (v.) e in questa regione i pauliciani, in gran parte passati all'Islām all'epoca dell'invasione turca, sussistettero più a lungo: tuttora in Bulgaria il nome pavlikian è restato ai discendenti degli antichi eretici convertiti al cattolicismo.
Bibl.: J. von Döllinger, Beiträge zur Sektengeschichte des Mittelalters, I, Monaco 1890, pp. 1-31; Karapet Ter-Mkrttschian, Die Paulikianer im byzantinischen Kaissereiche, Lipsia 1893; D. E. Takela, Les anciens pauliciens et les modernes Bulgares catholiques, in Le Muséon, XVI (1897); e in genere la bibl. e le fonti citate da R. Janin, in Dictionnaire de théologie catholique, XII, coll. 56-62. V. inoltre A. von Harnack, Marcion, 2ª ed., Lipsia 1924, p. 303.