PECENEGHI
Popolo nomade turcomanno, uscito probabilmente da una mescolanza con la razza iranica. Nelle fonti bizantine viene chiamato πατζινακῖται. Nei secoli VI-VIII d. C., essi facevano parte del regno dei Turchi occidentali, che aveva il suo centro nel Semirecie (la parte sud-orientale dell'attuale Kazakistan). Caduto quel regno, sotto i colpi dei Cinesi da una parte, degli Arabi dall'altra, alcune singole tribù, cioè i Peceneghi, emigrarono. Nel sec. IX essi già facevano vita nomade a nord del Caspio, tra il Volga e l'Ural (cioè la parte nord-ovest dell'attuale Kazakistan). Esposti dall'Oriente alla pressione di altri popoli di origine turcomanna, i Peceneghi a loro volta premevano sul regno dei Chazari, i dominê dei quali si stendevano a occidente del Volga. Per difendersi dai Peceneghi, i Chazari fecero venire i Magiari sul territorio fra il Don e il Volga. Ma premuti dai Peceneghi, i Magiari furono costretti ad allontanarsi più ad ovest, verso il corso basso del Danubio, mentre i Peceneghi penetravano, attraverso il Volga, nelle steppe a nord del Mar Nero. Nel sec. X ebbe inizio la lotta fra i Peceneghi e i duchi russi di Kiev. Quando il duca russo Svjatoslav s'impossessò della Bulgaria sul Danubio e cominciò a minacciare Bisanzio, i diplomatici bizantini seppero trar profitto dei Peceneghi per distogliere l'attenzione di Svjatoslav. Nel 968 i Peceneghi assediarono Kiev, ma non riuscirono ad impossessarsene. Nel 972 (nel 973), Svjatoslav, durante il suo ritorno dalla Bulgaria in Russia, fu assalito improvvisamente da loro presso le cateratte (porogi) del Dnepr e nel combattimento ucciso: del suo cranio, il principe pecenego Kuria si fece un boccale. Contro gli assalti dei Peceneghi, il figlio di Svjatoslav, Vladimir, che regnò negli anni 978-1015, fortificò il confine meridionale del territorio di Kiev. Nel 1034 essi attaccarono ancora Kiev, ma furono sconfitti completamente; e, poco dopo, furono respinti per opera dei Polovzi (Comani; v.) dalle steppe settentrionali del Mar Nero. Allora i Peceneghi emigrarono nei Balcani e cominciarono a molestare i confini dell'Impero bizantino. Nel 1090-1091, minacciarono perfino Costantinopoli, ma l'imperatore Alessio Comneno li sconfisse con l'aiuto dei Polovzi. Si dividevano i Peceneghi in tribù o schiatte rette da principi, il cui potere veniva limitato dall'assemblea degli anziani. Erano allevatori di bestiame; ma si occupavano anche di commercio, servendo da mediatori fra la Russia, Bisanzio e l'Oriente. A quanto pare, non ignoravano la dottrina del manicheismo: ma dal principio del XI cominciò a diffondersi fra essi l'islamismo.
Bibl.: P. V. Golubovskij, Pečenegi, Turcy i Polovcy, Kiev 1884; V. G. Vasil′evskij, Vizantija i Pečenegi, in Trudy, I, Pietroburgo 1908.