PEČORA (A. T., 66-67)
ORA Fiume della Russia settentrionale, tributario del Mar Glaciale, potente corso d'acqua della lunghezza di oltre 1600 km., sostenuto da due grossi affluenti, l'Usa e l'Ižma, e il cui bacino, compreso fra i monti Urali, ove sono le sue sorgenti, e i monti Timani, non misura meno di 320.000 kmq. Scorre con direzione prevalente da SE. a NO., ma disegnando due grandi curve volte l'una a nord e l'altra a sud; sbocca in mare a mezzo di un grande delta, al fondo di un golfo, che ha però piuttosto aspetto di estuario (Pečorski Liman), cosparso d'isole coperte di macchie di salici.
Dalle sorgenti, situate circa al 62° di lat. N., percorre sino al 67° parallelo una regione coperta di dense foreste di conifere, poi entra nella regione delle tundre, dividendo la tundra della Grande Terra (Bol′še-Zemelskaja Tundra), situata ad oriente, dalla tundra della Piccola Terra (Malo-Zemelskaia Tundra), situata ad occidente. La Pečora e i suoi affluenti formano una rete navigabile di oltre 5000 km., dei quali però appena un terzo è utilizzato da piccoli piroscafi e barche, mentre il resto serve alla fluitazione del legname. Durante l'estate esiste un servizio di piroscafi fra Pustozersk e Kuja, situate sul delta, e Arcangelo. Brevi "portaggi" permettono di trasportare zattere e barche dalla Pečora o dai suoi affluenti alla Kama, al Volga, alla Vičegda e alla Dvina settentrionale. I Samoiedi poi usufruiscono di un altro portaggio, il quale permette loro di raggiungere l'Ob.
Durante la buona stagione scendono lungo la Pečora convogli, che trasportano frumento e manufatti, mentre la risalgono convogli di prodotti della pesca, della caccia e dell'allevamento. Lungo il corso inferiore e nelle acque del golfo si catturano salmoni e foche. Lungo è il periodo del congelamento, che verso la foce dura circa 8 mesi.