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PECTINE

di Francesco SPINELLI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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PECTINE (XXVI, p. 578)

Francesco SPINELLI

Secondo le più recenti vedute sarebbero costituite da catene di lunghezza variabile (pesi molecolari di oltre 100.000) di molecole di acido galatturonico, legate tra loro per lo più attraverso gli ossidrili in posizione1-4, coi gruppi carbossilici metilati, secondo lo schema:

Nei frutti carnosi, in cui sono presenti in notevoli quantità, sono contenuti anche enzimi (pectasi) capaci di liberare, durante la maturazione, alcool metilico e di trasformare quindi le pectine originarie in sostanze acide. Generalmente si trovano accompagnate da pentosani e da esosani difficili da separare completamente; questo ha fatto pensare per lungo tempo che galattosio ed arabinosio entrassero direttamente nella struttura molecolare delle pectine.

Secondo la nomenclatura moderna si distinguono: a) sostanze pectiche (i prodotti tecnici isolati dalle piante, costituiti da pectine cogli arabani ed i galattani che le accompagnano); b) pectine (gli acidi poligalatturonici puri metilati); c) acidi pectinici (i derivati acidi, più o meno demetilati, generalmente sotto forma di sali di calcio o di magnesio); d) protopectine (le pectine insolubili, come sono contenute originariamente nelle piante, secondo alcuni, in forma di complesso con la cellulosa).

Le pectine trovano impiego, oltre che nell'industria alimentare, in cosmetica, in farmacia per la preparazione di emulsioni e di unguenti, nell'apprettatura dei tessuti, ecc. Industrialmente si ricavano dalle polpe delle mele, dei limoni, delle arance, delle barbabietole, delle carote, residuati in genere da altre lavorazioni. Per trattamento con vapore o con acidi molto diluiti viene solubilizzata la protopectina, che successivamente si estrae con soluzioni acquose debolmente acide; l'estratto è concentrato e quindi chiarificato per decantazione e successiva filtrazione su terre adsorbenti. Dai concentrati si precipitano le pectine con alcool a 95 °C. In tutta la lavorazione bisogna porre la massima attenzione ad impedire ogni demolizione delle catene pectiniche perché questa comporta una diminuizione del potere gelificante e quindi del valore tecnico.

Bibl.: E. Abderhalden, Handbuch der biolog. Arbeitsmethoden, Berlino 1936; R. Ripa, Die Pektinstoffe, Brunswick 1937.

Vedi anche
enzima Sostanza di natura proteica (una volta detta fermento) che ha proprietà di accelerare una reazione chimica specifica senza esser consumata e senza entrare nei prodotti finali della reazione. Le sostanze sulla cui trasformazione gli enzima agiscono sono dette substrati. A differenza dei catalizzatori ... limone Nome comune dell’agrume Citrus limon (fig.) e del suo frutto, caratterizzato dalla buccia di color giallo pallido, profumata, e dalla polpa giallognola, acidissima. La pianta, appartiene alla famiglia Rutacee, è un alberetto di 3-6 m, con germogli giovani e petali violacei, piccioli delle foglie non ... glicidi (o glucidi) Sostanze ternarie composte di carbonio, idrogeno e ossigeno, dette anche carboidrati perché molte di esse contengono idrogeno e ossigeno nelle stesse proporzioni dell’acqua. Dal punto di vista chimico sono poliossialdeidi, poliossichetoni o composti che possono formarli per idrolisi. In ... saccarosio Disaccaride (detto anche zucchero di canna o di barbabietola o semplicemente zucchero), C12H22O11, costituito dall’unione di una molecola di d-glucosio nella configurazione α in forma piranosidica con una molecola di d-fruttosio nella configurazione β in forma furanosidica (il legame avviene tra gli ...
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Altri risultati per PECTINE
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    Polimeri naturali ad alto peso molecolare relativo (20.000-400.000), solubili in acqua, largamente diffusi nelle piante come costituenti delle pareti cellulari, in genere associati con un arabano o un galattano. Le p. sono costituite di catene lineari di acido poligalatturonico esterificato con alcol ...
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Vocabolario
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galatturònico
galatturonico galatturònico agg. [comp. di galatt(osio) e uronico]. – Acido g.: composto organico, acido uronico derivabile dal galattosio; è un costituente delle pectine e si presenta come una sostanza cristallina bianca.
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