PEDAGGIO
. Di origine romana, come tutto il sistema delle imposte indirette dell'Europa medievale, i pedagia o passagia erano quei diritti che si esigevano in determinati punti delle vie di comunicazione terrestre o al passaggio di un fiume, su tutte le mercanzie che vi transitavano. Data la grande varietà di nomi che le fonti medievali e gli stessi diplomi imperiali e regi usano per indicare le imposte che gravano sul commercio, non si può forse ammettere che a ogni nome corrisponda un'imposta diversa, ma è tuttavia indispensabile distinguere i dazî che colpiscono le merci le quali entrano nel regno, o - più tardi - nei varî territorî in cui questo si è frazionato e che hanno acquistato una piena autonomia finanziaria (veri e proprî dazî doganali, per i quali s'incontrano presto tariffe specificate); i dazî che si esigono all'ingresso delle città o sul mercato cittadino, e che rivestono in molti casi il carattere di una tassa sugli scambî; i diritti di approdo, ancoraggio, ecc.; e finalmente i diritti di transito su alcuni punti di passaggio obbligato, ai quali soltanto si può applicare propriamente il nome di pedaggi.
In questi diritti, i quali sono originariamente delle regalie, ma formano prestissimo oggetto di concessioni a signori feudali, a vescovi, a città, si è voluto vedere una specie di tassa che avesse per corrispettivo un servizio reso da chi li riscuoteva: servizî che per alcuni consistevano nella costruzione o manutenzione di strade e ponti o di altri mezzi per transitare i fiumi; per altri nella protezione assicurata ai mercanti che transitavano lungo il tratto di strada posto sotto la giurisdizione di chi riscuoteva il pedaggio. In realtà sono abbastanza numerosi gli esempî di signori e comuni a cui era stata concessa la riscossione di un pedaggio e a cui spettava la prestazione dell'uno o dell'altro di tali servizî; ma non si può dedurre da questo che il pedaggio rappresentasse il pagamento di un servizio effettivamente prestato. Anzi di regola esso deve essere considerato come un attributo della sovranità, che può imporre un tributo a chiunque transita per determinate località del suo territorio. Avviene così che lungo le strade più intensamente percorse da mercanti e pellegrini i pedaggi si moltiplichino appunto perché da parte di tutti coloro che godono, direttamente o indirettamente, dei diritti sovrani sui varî tratti di quelle strade non si vuol rinunciare a una così comoda fonte di entrate. Così A. Schaube ha calcolato che nei secoli XII e XIII lungo la via Francesca, nel breve tratto compreso fra il Po a Piacenza e l'Arno a Fucecchio, i mercanti erano costretti a pagare 11 pedaggi; ciascuno dei quali era di misura modestissima (di pochi denari per ogni soma, qualunque fosse il valore della merce), ma che nel complesso costituivano un aggravio abbastanza considerevole e soprattutto un ritardo molto importuno. Tant'è vero che nei trattati di commercio - e anche in questo si può vedere la prova che il pedaggio non era considerato normalmente come il corrispettivo di un servizio - si aveva sempre cura d' includere l'esenzione reciproca dalla maggior parte di tali tributi.
Il trionfo dei comuni cittadini sui feudatarî e la formazione dei maggiori stati territoriali e nazionali riescono a ridurre il numero dei pedaggi all'interno del territorio statale; ma molti fra essi sopravvivono con il vecchio carattere fino al sec. XVIII.
Quando poi la politica più decisamente unitaria riesce a farli scomparire quasi totalmente, essi risorgono, appunto tra la fine del Settecento e i primi decennî dell'Ottocento, non più come tributi, ma con quel carattere di pagamento di un servizio, che solo in minima parte essi avevano avuto nel Medioevo. Nel periodo cioè in cui si rinnovano e si moltiplicano in tutto l'Occidente le costruzioni stradali, il mezzo preferito per fronteggiarne le spese fortissime è quello di farle pagare in tutto o in parte dagli utenti, concedendo appunto alle imprese costruttrici di chiudere l'accesso alla strada o al ponte con una stanga o con una barriera, e di esigere per un certo numero di anni un pedaggio, di varia misura, a seconda dei veicoli. Un tale sistema, che è andato facendosi sempre meno frequente dopo la metà dell'Ottocento, ma che tuttavia sopravvive ancora in alcuni paesi, è stato recentemente rimesso in onore per la costruzione e l'esercizio delle autostrade.
Bibl.: A. Schaube, Storia del commercio dei popoli latini del Mediterraneo fino alle Crociate, in Bibl. dell'economista, s. 5ª, VI; P. Huvelin, Essai historique sur le droit des marchés et des foires, Parigi 1897; A. Birnie, Storia economica dell'Europa occidentale, trad. it., Milano 1933.