ARMENDARIZ, Pedro
Armendáriz, Pedro (propr. Armendáriz Hastings, Pedro Gregorio)
Attore cinematografico messicano, nato a Coyoacán (Distrito Federal) il 9 maggio 1912 e morto a Los Angeles il 18 giugno 1963. Ha legato il suo nome all'epoca d'oro del cinema messicano degli anni Quaranta e Cinquanta, collaborando con registi quali Emilio Fernández e Roberto Gavaldón e star come Dolores Del Río. Aiutato da un fisico imponente, ha spesso portato sul grande schermo personaggi dall'istintività primordiale; ha interpretato con un'aggressività sanguigna e passionale ruoli di malvagio e tiranno, estremizzandone la durezza, ma smascherandone progressivamente anche l'umana fragilità. Nel corso della sua carriera ha lavorato in oltre cento film e ha ricevuto numerosi riconoscimenti in patria.Dopo aver studiato negli Stati Uniti presso il California Polytechnic Institute, tornò in Messico dove lavorò come impiegato prima nelle ferrovie e poi in una società alberghiera. Mossi i primi passi come attore di prosa, approdò al cinema nel 1935; all'inizio degli anni Quaranta avvenne l'incontro decisivo della sua carriera, quello con il regista Fernández che lo trasformò in uno dei più popolari divi del cinema del suo Paese. Grazie al cineasta messicano e al suo direttore della fotografia, Gabriel Figueroa, che era solito avvolgere il suo volto in una tetra oscurità o illuminarlo in maniera eccessiva, A. seppe 'ricostruire' ogni volta il suo corpo, calandosi in personaggi vissuti prima ancora che interpretati. Assieme a Dolores Del Río (con la quale formò una fortunata coppia), l'attore fu protagonista di María Candelaria (1943; La vergine indiana), Flor silvestre (1943; Messico insanguinato) e Las abandonadas (1944; Abbandonata). Sempre diretto da Fernández, interpretò la parte di un pescatore che crede di aver raggiunto un'illusoria ricchezza in La perla (1947) e fu un perfido generale rivoluzionario nel Messico del 1917 in Enamorada (1946), personaggio cui dette nuovamente vita in The torch (1949; Viva il generale José!), remake realizzato a Hollywood dallo stesso Fernández.
Su invito dell'ex attrice Mary Pickford (diventata nel frattempo produttrice), si trasferì a Hollywood, dove entrò con disinvoltura nell'universo cinematografico di John Ford pur riuscendo a mantenere intatta la sua forte personalità. Il tenente di polizia di The fugitive (1947; La croce di fuoco), dove recita ancora una volta con Dolores Del Río, il sergente guascone di Fort Apache (1948; Il massacro di Fort Apache) e il bandito di 3 Godfathers (1948; In nome di Dio), sono personaggi che conservano quel tipo di recitazione appariscente e vivace propria degli anni messicani. In We were strangers (1949; Stanotte sorgerà il sole) di John Huston, il set scelto (l'isola di Cuba negli anni Trenta) pare addirittura predisposto per far emergere la sua anima latina: sembra quasi che A. si muova ancora dentro gli spazi del cinema di Fernández, dando vita a un personaggio a forti tinte (un uomo di regime, violento e malato d'amore) che in certi momenti ruba la scena al protagonista John Garfield. Nel corso degli anni Cinquanta le sue interpretazioni migliori furono in genere legate a forme ibride di melodramma rurale, come El bruto (1953; Il bruto) di Luis Buñuel, dove, nel ruolo di un macellaio utilizzato da un ricco costruttore di case per terrorizzare gli inquilini, l'attore rese pienamente esplicita la sua aggressività fisica, ma anche un'inconscia tendenza all'autodistruzione e un desiderio, mai appagato, di felicità sentimentale. Continuò a collaborare con Fernández (La rebelión de los colgados, 1954, La ribellione degli impiccati; El imposter, 1960) e fu protagonista di numerosi film diretti da Gavaldón come Rosauro Castro (1950) e soprattutto La escondida (1956; La passionaria), in cui estremizza ancora una volta la passionalità dei suoi ruoli migliori nell'interpretare un contadino che viene tradito dalla fidanzata dopo che, in passato, si era sacrificato per lei. La sua maschera venne utilizzata anche per film in costume come Lucrèce Borgia (1953; Lucrezia Borgia) di Christian-Jacque, e di nuovo nel western con The wonderful country (1959; Il meraviglioso paese) di Robert Parrish. A. fu chiamato anche in Italia da Giuseppe De Santis per Uomini e lupi (1957) e da Duccio Tessari per il mitologico Arrivano i Titani (1962). Tra i suoi ultimi film più significativi, si ricordano Francis of Assisi (1961; Francesco d'Assisi) di Michael Curtiz, Captain Sindbad (1963; Capitan Sindbad) di Byron Haskin e From Russia with love (1963; Agente 007, dalla Russia con amore) di Terence Young. Ormai molto malato, nel 1963 si suicidò.