SALINAS, Pedro
Poeta spagnolo, nato a Madrid il 27 novembre 1891, morto a Boston il 4 dicembre 1951. Dopo aver compiuto gli studî letterarî a Madrid, tenne il lettorato di spagnolo alla Sorbona (1914-17), quindi insegnò letteratura spagnola a Siviglia e a Murcia e più tardi a Cambridge (1922-23). Partecipando attivamente a Madrid al movimento della cosiddetta "generazione del '25", si affermò come poeta di primissimo piano e, durante il periodo repubblicano, ebbe incarichi culturali di notevole importanza (fra cui il segretariato dell'Università internazionale di Santander), e insegnò alla Facoltà di lettere dell'università di Madrid (1933-36). Emìgrato negli S. U. A. dopo la guerra civile, tenne la cattedra di spagnolo prima a Puerto Rico, poi nella Johns Hopkins University di Baltimora, fino alla morte.
S. è il più anziano dei grandi rappresentanti della "generazione del '25" e come Guillén e Diego ha il suo maestro, e l'esemplare più prossimo d'una poetica, in Juan Ramón Jiménez. Ma mentre Diego e soprattutto Guillén si costruiscono una fisionomia propria attraverso una ulteriore e varia ricerca intellettuale e "metafisica" e i più giovani, Lorca, Alberti, Hernández, con esperienze fra simboliste e popolaresche, S. si rivela, dopo il primo acerbo esercizio di Presagios (Madrid 1923), forse il più pronto a cogliere una materia uniforme di canto, senza eccessi di purismo, eppure con dedizione e tensione mirabili, ininterrotte, aiutato sempre da una delicata classicità di stile. Quest'unicum, nel quale si esaurisce l'avventura creativa di S., è una particolare concezione del rapporto con l'amata, attorno alla cui presenza, idealizzata, ma viva e quotidiana e perciò più inestricabile, il poeta si esercita con infinite variazioni (anche formali e metriche, prevalendo il metro corto all'inizio e mescolandosi poi a felicissime prove sull'endecasillabo) da Seguro azar (Madrid 1929) a La voz a ti debida (ivi 1933) alla Razón de amor (ivi 1936). Più che "concetto puro", astrazione immateriale del sentimento, l'amata è per S. una realtà interlocutoria, donna reale dinanzi a cui è possibile al poeta compiere un atto di oggettivazione lucida e continua. L'assillante simbolismo (percorso inizialmente da influssi francesi e anglosassoni) non è motivo di evasione, dunque, ma tramite fra il poeta e il mondo nel quale egli si rispecchia con sottile ansia conoscitiva, spingendosi fino alla realtà piu minuta e occasionale (si pensi al tema degli "oggetti" quotidiani dell'amata) e, in definitiva, trasponendo il bisogno d'un "assoluto" amatorio, inattingibile, nella concretezza umanissima e particolare delle "cose". L'ultima produzione di S., nell'esilio americano, pur confermando la persistenza di questi interessi nella raccolta di Todo más claro (Buenos Aires 1949), che comprende vecchi e nuovi componimenti in una unità senza dubbio cercata dal poeta, suggerisce anche l'ipotesi di una crisi dell'originario simbolismo; l'artista scioglie ora il proprio anelito in un equilibrio nuovo, in cui il motivo amoroso si ricompone in immagini di confidente intimità e (come lo stesso S. ha teorizzato) affiora sempre più irresistibile la nozione del reale.
Valore non divagatorio, bensì altamente significativo anche ai fini della miglior comprensione della poetica di S., ha la sua produzione di critico letterario. Più assiduamente dello stesso Guillén, S. ha rivissuto itinerarî artistici di poeti medievali (Manrique), moderni (Meléndez Valdés, i romantici) e contemporanei (Darío), con sensibilità di critico-poeta, ma anche con disciplina e profondità di storico e teorico della letteratura. Un legame consapevole con le più moderne correnti della stilistica e una acuta nozione del valore "tradizionale" che si rinnova nella poesia, collocano le sue indagini e riletture su un piano non indegno, anzi in più casi integrativo, rispetto alla maturazione dell'artista.
Opere, di poesia (oltre le già citate): Fábula y signo, Madrid 1931; Amor en vilo, ivi 1933; Error de cálculo, México 1938 (poi incluso in Todo más claro); Poesía junta, Buenos Aires 1942 (comprendente la produzione precedente); El contemplado, México 1946; Confianza, Madrid 1954; Poesías completas, Madrid 1955; 2ª ed. di Todo más claro, 1960. Prosa d'arte: Víspera del gozo, Madrid 1926; La bomba increíble, Buenos Aires 1950; El desnudo impecable y otras narraciones, México, 1951. Teatro: la produzione teatrale di S. è apparsa presso l'editore Aguilar, Teatro completo, Madrid 1957. Opera critica: Jorge Manrique, o tradición y originalidad, Buenos Aires 1947; La poesía de Rubén Darío, ivi 1948; una larga scelta delle altre opere è in Ensayos de literatura hispanica, Madrid 1958. S. ha curato inoltre edizioni di Meléndez Valdés, San Juan de la Cruz, Fray Luis de Granada e traduzioni da W. Pater, Proust, Melville. Traduzioni italiane: Poesie di P. S., a cura di V. Bodini, Milano 1958, e qualche versione di F. Tentori sulla Fiera Letteraria del 10 giugno 1951 e del 13 febbraio 1952; Volverse sombra (del 1938), Milano 1957.
Bibl.: Biblografia de P. S., in Letras de Mexico, III (1938); altra bibliotrafia a cura di M. Arce e S. C. Rosembaum, in Revista Hisp. Moderna, VII (1941); e a cura di E. Helman, in Hispania, II (1952); e a cura di J. B. Horacio in Buenos Aires Literaria, XIII (1953); A. del Río e L. Spitzer, P. S. (Vida y obra, antología), in Rev. Hisp. Moderna, 1942; numero speciale di Insula dedicato a S., 15 febbraio 1952; O. Macrì, P. S., in Paragone, XXVIII (1952); M. Di Pinto, La professione critica di P. S., in Filologia Romanza, 1954; E. Dehennin, Passion de l'absolu et tension expressive dans l'oeuvre poétique de P. S., Gand 1957; J. Feldbaum, El trasmundo de la obra poética di P. S., in Rev. Hisp. Moderna, 1956; M. Di Pinto, La poesia di S., in Il Baretti, sett.-ott. 1959.