peggiore (piggiore)
Comparativo di ‛ cattivo ', è in D. esclusivo dell'uso poetico (con prevalenza della forma apocopata ‛ peggior ') e assume distinti valori semantici in relazione al particolare contesto che lo registra: If IX 15 peggior sentenzia (" significato più sinistro ", Rossi); Pg VI 24 peggior greggia (la schiera dei falsi accusatori dannati nella decima bolgia, tanto più sventurata delle anime penitenti " per l'eternità e l'intensità del tormento ", Grabher); cfr. anche Fiore CXXV 5.
Attestato in D. l'uso di p., preceduto dall'articolo determinativo, con valore di superlativo relativo: If XXXIII 154 col peggiore spirto di Romagna (" il più spietato ", detto del frate Alberigo dei Manfredi [v.], o " il più obbrobrioso ", o anche " il più reo ", colui che ha commesso il peccato peggiore di tradimento).
Da rilevare, infine, Fiore LXIII 2 fa ch'aggie il piggiore / del gioco (" il risultato più sfavorevole "; cfr. la medesima locuzione in Sacchetti Trecentonovelle LXVIII 8), in cui l'aggettivo è sostantivato.