Ashcroft, Peggy (propr. Edith Margaret Emily)
Attrice teatrale e cinematografica inglese, nata a Croydon (Londra) il 22 dicembre 1907 e morta a Londra il 14 giugno 1991. Considerata una delle maggiori attrici shakespeariane del 20° sec., nel cinema ebbe un impegno non assiduo ma ugualmente significativo e singolare. Pur partecipando a un limitato numero di film, si cimentò in ruoli di secondo piano, ma finemente disegnati e umanamente approfonditi. Alla fine della carriera, nel 1985, vinse l'Oscar e il Golden Globe, come migliore attrice non protagonista per A passage to India (1984; Passaggio in India) di David Lean e la coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia nel 1989 per She's been away (È stata via) di Peter Hall.
Dopo essersi diplomata alla London's Central School of Dramatic Art, debuttò nel Dear Brutus (1926) con il ruolo di Margaret. Ottenne grandi affermazioni sul palcoscenico interpretando Giulietta, accanto a Laurence Olivier, in Romeo and Juliet (1935) e Desdemona in Othello (1940), al fianco di Paul Robeson. Come attrice cinematografica fece la prima apparizione in The wandering jew (1933) di Maurice Elvey. Alfred Hitchcock, apprezzata una sua interpretazione teatrale, la scelse nel 1935 per una piccola parte nel thriller The thirty-nine steps (Il club dei trentanove). Si specializzò quindi in ruoli minori, ma sempre particolari, collaborando con Fred Zinnemann (The nun's story, 1959, Storia di una monaca) e poi con registi del cinema inglese che proponevano nuovi stili e contenuti: Joseph Losey (Secret ceremony, 1968, Cerimonia segreta), Peter Brook (Tell me lies, 1968) e John Schlesinger (Sunday bloody Sunday, 1971, Domenica, maledetta domenica). Il coronamento della sua carriera cinematografica avvenne negli anni Ottanta con A passage to India e She's been away. Nel film di Lean, basato sul romanzo di E.M. Forster e ambientato negli anni Venti durante il tramonto dell'epoca coloniale, interpreta Mrs. Moore, un'anziana signora in viaggio attraverso l'India. L'età avanzata, la recitazione densa di carisma e una mimica ridotta all'essenziale fanno del suo personaggio, segretamente consapevole e allo stesso tempo distaccato, il punto di riferimento della vicenda nell'ambito del dissidio tra due culture vissuto dagli altri protagonisti. Nella sua ultima apparizione, in She's been away, basata su una recitazione toccante e non priva di amara ironia, è Lillian, reduce da un internamento in manicomio durato sessant'anni per non avere accettato il condizionamento della sua femminilità da parte di quelle tradizioni che ritrova dopo tanto tempo inalterate.
Nel corso della sua carriera la A. si era dedicata con continuità alla televisione, recitando anche in una serie di documentari sul teatro.
R. Tanitch, Ashcroft, London 1987; M. Billington, Peggy Ashcroft, London 1988; G. O'Connor, The secret woman: a life of Peggy Ashcroft, London 1997.