PEIROL
. Trovatore provenzale, fiorito negli ultimi decennî del sec. XII e nei primi del successivo. Secondo la biografia provenzale, P. sarebbe stato un povero cavaliere originario del castello di Peirol nell'Alvernia, suddito del delfino, alla cui corte avrebbe trovato buona ospitalità: ma, innamoratosi della sorella del principe, sarebbe stato costretto a esulare in altre terre, tanto che da cavaliere dovette farsi giullare.
Questi pochi elementi biografici sono tratti dalle liriche dello stesso trovatore e sottoposti a una mistificazione romanzesca, secondo il costume delle vidas provenzali. Il vero è che P. fu in rapporto con il delfino d'Alvernia, poeta anche lui e protettore di poeti; con questo principe e con alcuni trovatori contemporanei (Bernardo di Ventadorn; Perdigon; Rambaldo di Vaqueiras) scambiò anche qualche tenzone poetica. Di P. ci sono pervenute circa 35 poesie: un canzoniere tra i più forniti, dal quale non è difficile rilevare alcuni chiari caratteri lirici. P. è poeta facile, d'ispirazione schiettamente sentimentale, alieno dalla vita politica e dalla maniera moraleggiante che allora invadevano gl'interessi trovatorici. Molte sue canzoni hanno una compostezza di toni e una trasparenza di accenti che fanno di lui uno dei trovatori più genuini, anche se s'ispiri alle situazioni tradizionali: è palese la scuola del grande Bernardo di Ventadorn.
Ediz.: Manca un'ediz. delle sue poesie, che sono incluse nelle maggiori sillogi trovatoriche: si veda A. Pillet, Bibliogr. der Troubadours, Halle 1933, pp. 325-330 (con la bibliogr. critica).