PALAGI, Pelagio
Pittore, scultore e architetto, nato a Bologna il 24 maggio 1775, morto a Torino il 16 marzo 1860. Autodidatta, eseguì in patria decorazioni pittoriche nel palazzo Gozzadini e nel cimitero. Nel 1806 si recò a Roma e vi rimase sino alla metà del 1815, dipingendo nel palazzo Torlonia e al Quirinale. Trasferitosi a Milano vi aprì studio e scuola e vi eseguì decorazioni nel Palazzo reale e varî quadri di soggetto sacro, mitologico e storico, non senza condiscendenze romantiche almeno nel soggetto, ma con fastidiosa fattura accademica. Le sue cose migliori sono i ritratti (Lattuada all'Ospedale maggiore, Cardinale Mai all'Ambrosiana, Paganini nella Galleria d'arte moderna principe Oddone a Nervi, autoritratti agli Uffizî e nella pinacoteca di Bologna, ecc.). Diede anche i disegni per il monumento al Monti a Brera e al Bossi all'Ambrosiana; per il palazzo Arese e per il castello e la torre della villa Antona-Traversi a Desio. Chiamato nel 1832 a Torino come ispettore delle scuole d'arte e architetto e pittore dei palazzi reali, sostituì malauguratamente con pseudoclassiche le originali decorazioni settecentesche del Teatro regio e del Palazzo reale. Intanto modellava il monumento al Conte Verde in Torino, e la decorazione plastica del palazzo Faraggiana a Genova.
Erudito e collezionista di cose d'antichità, d'arte e di monete, lasciò tutto, morendo, alla nativa Bologna.
Bibl.: G. Luzzatti, Uomini ill. ritr. e biogr., Venezia 1852, I, pp. 7-11 (errata la data di nascita); Pantheon di Bologna, Bologna 1881, pp. 135-142; G. Rovani, Le tre arti, Milano 1874, II, pp. 124-26; G. Nicodemi, La pitt. mil. dell'età classica, Milano 1905, p. 158; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con bibl.).