PELÉ (Edson Arantes do Nascimento)
Brasile. Três Corações, 23 ottobre 1940 • Ruolo: mezzala • Squadre di appartenenza: 1954: Bauru; 1955-74: Santos; 1975-77: Cosmos New York • In nazionale: 92 presenze e 77 reti (esordio: 7 luglio 1957, Brasile-Argentina, 1-2) • Vittorie: 11 Campionati paulisti (1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1964, 1965, 1967, 1968, 1969, 1974), 5 Tornei Rio-São Paulo (1959, 1961, 1963, 1964, 1966), 5 Taças Brasil (1961, 1962, 1963, 1964, 1965), 2 Coppe Libertadores (1962, 1963), 2 Coppe Intercontinentali (1962, 1963), 3 Campionati del Mondo (1958, 1962, 1966), 1 Campionato NASL (1977), 1 Pallone d'oro sudamericano (1973)
Figlio di João Ramos do Nascimento, a sua volta calciatore conosciuto con il nome di Dondinho, Pelé, all'inizio soprannominato Gasolina, venne condotto al Santos da un ex giocatore della Seleção, Waldemar de Brito, quando aveva quindici anni. Esordì il 7 settembre 1956, segnando il sesto gol per il Santos nella goleada per 7-1 contro il Corinthians di Santo André: al 36′, dopo uno scambio tra Raimundinho e Tite, ricevuto il pallone in area di rigore, Pelé, circondato dagli avversari, lasciò partire un gran tiro e la palla si infilò in rete passando sotto il corpo del portiere Zaluar. In nazionale debuttò contro l'Argentina il 7 luglio 1957, convocato da Sylvio Pirico: il Brasile fu sconfitto per 2-1, ma Pelé riuscì a segnare anche in quella circostanza. Soprannominato per la prima volta o rei nel 1961 dalla stampa francese, il calciatore ha disputato con il Brasile quattro Campionati del Mondo (1958, 1962, 1966, 1970), segnando 12 reti in 14 incontri complessivi. I titoli mondiali sono stati tre: nel 1958, nel 1962 e nel 1970, anche se nel 1962 uscì quasi subito dalla scena, rimpiazzato da Amarildo, dopo essere stato martoriato dai difensori. L'ultima apparizione con la nazionale (Brasile-Iugoslavia, 2-2) avvenne il 18 luglio 1971: in quella occasione 200.000 persone affollarono il monumentale stadio Maracaná, il tempio del football e di Pelé. In nazionale ha disputato in tutto 92 gare, mettendo a segno 77 reti. Con il Santos Pelé è stato undici volte capocannoniere del Campionato paulista (nel 1958 realizzò 58 reti in unico torneo, record che ancora resiste) e ha vinto undici titoli paulisti, cinque Taças Brasil, due Libertadores e due Coppe Intercontinentali che all'epoca si disputavano in doppia gara. In totale ha segnato 1281 reti in 1363 partite da professionista. Il millesimo gol lo realizzò il 19 novembre 1969 su rigore, al 34′ della partita contro il Vasco da Gama, dedicandolo para as criancinhas pobres do Brasil ("ai bambini poveri del Brasile"). Nel 1974 accettò un contratto ultramilionario e si trasferì nei Cosmos di New York, dove rimase fino al 1° ottobre 1977, quando terminò l'attività agonistica. Calciatore completo, forte con i piedi e di testa, era dotato di tecnica cristallina e di velocità, che gli consentiva di saltare con facilità l'avversario. In Brasile è rimasto leggendario un suo gol al Fluminense, nel 1961, quando scartò sette giocatori più il portiere. Bravo nell'impostare l'azione e nel concluderla, secondo il parere di molti sarebbe stato il migliore in qualsiasi ruolo. Il 19 gennaio 1964, nella semifinale della Coppa del Brasile, prese il posto del portiere del Santos, Gilmar, che era stato espulso: dopo aver segnato tre reti, giocò per cinque minuti con la maglia numero uno e fece due spettacolari parate che garantirono alla sua squadra l'accesso in finale. Oltre che per le sue qualità atletiche, Pelé sarà ricordato anche per le sue doti umane. In Nigeria, dove si recò per una serie di partite amichevoli, riuscì perfino a fermare la guerra: fu firmato un armistizio di 48 ore con il Biafra, per permettere a tutti di andarlo a vedere. Era talmente amato dal pubblico che in occasione di un'amichevole in Colombia gli organizzatori sostituirono l'arbitro che aveva osato espellerlo. Nel dicembre 2000 gli è stato attribuito dalla FIFA il riconoscimento di miglior giocatore del 20° secolo.