PELIGNI (Παιλίγνοι, Paeligni)
Antico popolo italico dell'Abruzzo, occupante il bacino centrale dell'Aterno-Pescara, confinante a nord con i Vestini, a ovest con i Marsi, a sud con i Sanniti Carecini, a est con i Marrucini e i Frentani. L'origine del nome è oscura. La loro provenienza è indicata da Festo (248 Lindsay) con la formula "ex Illyrico orti", da Ovidio (Fasti, III, 95) con l'allusione ai "proavi sabini". Le relazioni fra la costa abruzzese e il litorale illirico sono state effettivamente intense e la valle del Pescara una comoda linea di penetrazione. Però la tradizione dell'espansione sabina dall'Umbria al Sannio è così autorevole, e i monumenti della lingua peligna così aderenti al tipo osco-umbro che, almeno per il periodo storico più recente, si deve aderire senz'altro all'affermazione di Ovidio. Dall'Illiria saranno eventualmente venuti abitanti anteriori all'invasione sabina. Questa infatti non sarà anteriore all'VIII secolo a. C. Loro città erano Corfinio Sulmona, Superequo.
La storia politica dei Peligni si limita a pochi episodî. Durante la formazione della confederazione sannitica (sec. IV a. C.) il loro contegno particolaristico ne ha limitato l'espansione verso il nord. Nell'anno 325 a. C. consentirono senza resistenza il passaggio degli eserciti romani e permisero così il principio dell'accerchiamento dei Sanniti che i Romani continuarono tenacemente fino all'ultima guerra Sannitica.
Nell'anno 304 a. C. rinnovarono l'alleanza con i Romani. Durante il periodo annibalico rimasero tranquilli. Una parte di primo piano ebbero con i Marsi al principio della guerra sociale (90 a. C.). La capitale dei confederati era a Corfinio, in territorio peligno. Furono però vinti da Sesto Giulio, il loro generale Vettio Scatone fu ucciso, e il centro della resistenza si spostò a mezzogiorno in territorio sannita.
Le iscrizioni peligne sono una trentina. Il magistrato tipico degli Osco-Umbri, il meddix, compare anche presso i Peligni, accompagnato da un attributo oscuro, aticus.
Nei culti, sono notevoli i Cerfi o Genii, la dea Herentas o Venere, associata però anche al concetto di ricchezza, la forma assai fedele al modello greco del nome di Proserpina, Persepona, e la dea Angizia.