pellicola
pellìcola [Der. del lat. pellicula, dim. di pellis "pelle"] [LSF] Strato sottile o, concret., oggetto foggiato a strato sottile; equivale all'ingl. film. ◆ [OTT] P. fotografica (o cinematografica): nastro sottile, di larghezza (attualmente circa tra 7 e 1 cm) e spessori normalizzati, di materiale plastico trasparente (di norma, triacetato) che fa da supporto a uno strato ancora più sottile di emulsione sensibile a radiazioni attiniche; in questa emulsione (detta anche p. sensibile), esposta che sia all'immagine formata nel suo piano focale dall'obiettivo di una macchina fotografica (o cinematografica), si attua il processo fisico-chimico che dà luogo al-l'immagine chimica detta immagine latente, da sviluppare poi nell'immagine negativa oppure positiva, a seconda del sistema, del soggetto ripreso dalla macchina: p. in bianco e nero, a colori, a formato ridotto, ecc.: v. fotografia: II 711 a sgg. Oggi soltanto in casi particolari si hanno p. a pacco (ingl. film-pack), costituite da un certo numero di foglietti rettangolari che un apposito artificio espone, uno alla volta, all'obiettivo della macchina; in genere si hanno p. in rullo, in cui una striscia di p., tagliata a misura di un certo numero di pose, è avvolta su un rocchetto racchiuso in un contenitore cilindrico impervio alla luce da inserire nella macchina fotografica, dal quale fuoriesce un lembo di essa attraverso una fessura adeguatamente protetta dalla luce. ◆ [OTT] P. fotografica piana, o rigida: p. con uno spessore di supporto maggiore del normale, e precis. di qualche decimo di mm, tagliata nelle dimensioni delle lastre e usata in luogo di queste con evidenti vantaggi di infrangibilità, leggerezza e minore ingombro. ◆ [FME] P. radiografica: p. fotografica per usi radiologici: v. röntgendiagnostica, strumentazione: V 90 e.