PEMBROKE (A. T., 47-48)
Città del Galles meridionale posta su un'insenatura del Milford Haven; il centro, un tempo cinto da mura delle quali ancora oggi rimangono avanzi notevoli, si allunga su una stretta penisola ai due lati di una strada. Tra gli edifici notevoli vanno ricordati una torre del sec. XII, che si innalza nel centro della città presso la chiesa di Santa Maria, il Castello, sorgente a ovest del centro su un promontorio roccioso all'estremità della penisola e unito a questa dal Monkton Bridge, e il Priorato di Monkton, fondato nel 1098 da monaci benedettini. Il castello fu fondato nel 1092, ma fu ricostruito nel sec. XIII probabilmente da William Marshal conte di Pembroke. Enrico VII nipote di Jasper Tudor, conte di Pembroke, vi nacque nel 1457. È importante mercato agricolo poiché in esso affluiscono i prodotti agricoli dei dintorni e ha un attivo commercio in bestiame. L'industria è rappresentata dalle costruzioni navali e dalla pesca. I grandi cantieri navali vennero fondati nel 1814 a circa 3 km. a NO. di Pembroke; intorno ad essi si è sviluppato il centro industriale di Pembroke Dock che, cresciuto rapidamente durante la guerra mondiale, ha subito in seguito alla chiusura dei cantieri (1926) una contrazione. In complesso la popolazione di Pembroke e Pembroke Dock, in diminuzione, contava, nel 1931, 12.008 ab. (15.472 nel 1926). Una linea ferroviaria che termina a Pembroke Dock unisce la città per Tenby a Carmarthen.
La contea di Pembroke.
Contea marittima del Galles meridionale (Pembrokeshire), compresa tra il Cardigan a NE., il Carmarthen a E. e SE., il Canale di Bristol a S. e il Mare d'Irlanda a O. e NO. La costa, incisa da numerose insenature e accompagnata da isole e isolotti, è molto frastagliata. A S. il fiordo di Milford Haven, lungo, sinuoso e ramificato, si prolunga verso E. fin quasi al confine col Carmarthen ed è molto frequentato, come rifugio dalle navi. I fiumi principali della contea sono l'Eastern Cleddau e il Western Cleddau, che sboccano nel Milford Haven provenienti dalla catena dei Prescelly (altezza massima, 536 m.). I fiumi che scendono dal pendio settentrionale della catena sono tutti brevi. Intorno al capo St David, all'estremità settentrionale della contea, si trovano alcune delle più antiche formazioni rocciose della Gran Bretagna, consistenti in rocce vulcaniche archeane. A S. di queste si trovano rocce ordoviciane, mentre l'estremità meridionale del territorio è formata da pieghe siluriche, da arenaria rossa antica e da rocce del Carbonico. Attraverso il territorio della contea si estende, come una stretta fascia che termina alla Baia di St Bride, l'estremità occidentale dei giacimenti carboniferi del Galles meridionale. Il carbone è antracitico e, sebbene molto contorto e irregolare, viene scavato in parecchi piccoli centri. Nella contea, che talvolta è chiamata "la piccola Inghilterra al di là del Galles", si praticano industrie agricole miste. Il Pembrokeshire è famoso per i suoi numerosi castelli medievali, come Carew, Haverfordwest, Manorbier, Narberth, Pembroke, Tenby. La superficie della contea è di 1590 kmq. con una popolazione di 87.179 ab. (1931), che è in decrescenza. Le città maggiori sono: Pembroke, con Pembroke Dock (12.008 ab.), centro commerciale; Milford Haven (10.116 ab.), base per la pesca marittima; Haverfordwest (6113 ab.), capoluogo della contea Tenby (4108 ab.), stazione balneare. Goodwick, presso Fishguard, è stazione di partenza per la linea di navigazione che mette capo a Rosslare (Stato Libero d'Irlanda).
Storia. - La regione fu occupata dai Romani e poi dagl'Irlandesi, divenne uno dei maggior) centri del cristianesimo celtico e fu spesso soggetta a incursioni scandinave. Dopo la conquista normanna fu eretto il castello di Pembroke, e nel 1092 la regione fu data corne feudo ad Arnulf de Montgomerie figlio del conte di Shrewsbury. Nel sec. XII la parte meridionale di essa fu colonizzata da Inglesi e Fiamminghi, protetti contro i Gallesi da una serie di castelli. Con l'unione amministrativa del Galles all'Inghilterra nel 1536 sotto Enrico VIII, furono soppresse le giurisdizioni speciali anche nel Pembroke. Durante la guerra civile nel sec. XVII alcune zone della contea parteggiarono per il re, altre per il parlamento.
Ecclesiasticamente tutto il Pembroke è compreso nella diocesi di St David, la cui cattedrale è uno dei più importanti monumenti architettonici del Galles. Gran parte però della popolazione aderisce alle sette dissidenti dalla chiesa episcopale.
Bibl.: R. Fenton, A historical Tour through Pembroke, Londra 1811; E. Laws, History of Little England beyond Wales, Londra 1888.
I conti di Pembroke.
Questo titolo fu portato da varie famiglie inglesi. Esso fu conferito per la prima volta nel 1138 dal re Stefano a Gilbert de Clare figlio di Gilbert Fitz-Richard, signore di Strigul (l'odierna Chepstow). A Gilbert, che sposò Isabel figlia del conte di Leicester e amante del re Enrico I, successe il figlio Richard, che ebbe larga parte negli avvenimenti irlandesi sotto Enrico II. Sua figlia Isabel sposò sir William Marshal (v. pembroke, william marshal). Suo figlio William, 2° conte della nuova casa, sposò in seconde nozze Eleanor, sorella di Enrico III; il titolo passò poi successivamente ai suoi fratelli, e la contea fu devoluta alla corona con la morte dell'ultimo, Anselm, 6° conte della casa Marshal, nel 1245.
In seguito al matrimonio di William de Valence, figlio di Ugo di Lusignano e d'Isabella d'Angoulême (vedova di Giovanni Senzaterra) con Giovanna de Maruhensi, pronipote di William Marshal, Enrico III creò William conte di Pembroke, nel 1295. Dopo una vita agitata, William accompagnò il principe Edoardo (Edoardo I) in Palestina; morì a Baiona nel 1296. Suo figlio Aymer ebbe pure gran parte nelle vicende politiche del regno di Edoardo II; sua moglie, Mary de Chatillon, fondò il Pembroke College a Cambridge. Alla sua morte (1324) il titolo ritornò alla corona, per essere conferito nel 1339 a Laurence lord Hastings e ritornare alla corona alla morte di suo nipote nel 1389.
Nel 1414 fu creato conte di Pembroke e duca di Gloucester Humphrey, quarto dei figli di Enrico IV, con un patto di successione in favore di William de la Pole, conte di Suffolk, al quale la contea passò nel 1447, alla morte di Humphrey senza eredi. Ma, decapitato il De la Pole per tradimento nel 1450, il titolo ritornò alla corona, per essere conferito nel 1453 a Jasper Tudor, fratellastro (v. tudor) di Enrico VI e perciò Lancastriano. Sotto i re yorkisti Jasper perdette il titolo, conferito per breve tempo (1468-69) a sir William Herbert che lo aveva tenuto prigioniero, e poi (1479) al figlio di Edoardo IV, con la cui accessione al trono, come Edoardo V, passò alla corona. Ma Jasper Tudor, all'accessione del nipote Enrico VII, riebbe il titolo che ritornò alla corona con la sua morte nel 1495. "Marchese" (per mostrare l'indipendenza del suo diritto) venne creata Anna Bolena nel 1532.
La contea di Pembroke fu poi conferita, nel 1551, a William Herbert (il cui padre Richard era figlio illegittimo del conte di Pembroke del 1468), marito di Anna, sorella di Caterina Parr. Il nuovo conte fu un sostenitore del Dudley e consigliere di lady Jane Grey; ma aderì a Maria la Cattolica, come poi a Elisabetta. A William succedette nel 1870 il figlio Henry (1534-1601) che sposò Mary Sidney, cui il fratello sir Philip dedicò la sua Arcadia e Spenser le Ruins of Time. William, 3° conte della famiglia Herbert (1580-1630) ebbe varie cariche sotto Giacomo I; il primo in folio di Shakespeare (v.) è dedicato a lui e a suo fratello Philip (1584-1650) che gli succedette nel titolo. Era dal 1605 conte di Montgomery, onde i suoi discendenti portano il doppio titolo. Carlo I lo creò lord ciambellano nel 1626, ma poi egli aderì al partito parlamentare, e nel 1649, benché fosse un lord, venne eletto rappresentante del Berkshire alla Camera dei Comuni. Thomas (1656-1733), 8° conte, rappresentò l'Inghilterra al congresso di Ryswick nel 1697 e coprì altre cariche eminenti. Il titolo è oggi portato da Reginald, 15° conte, nato l'8 settembre 1880, succeduto al padre nel 1913. La famiglia possiede la magnifica Wilton House presso Salisbury, con un'importante raccolta di quadri (Van Dyck, Rubens, Reynolds, ecc.).
Bibl.: G. T. Clark, The Earls, Earldom and Castle of Pembroke, Tenby 1880; J. R. Planché, The Earls of Strigul (nel vol. X degli Atti della British Archaeological Association, 1855); G. E. C., The Complete Peerage, VI, Londra 1895.