penetrometro
penetrómetro [s.m. Comp. di penetr(azio-ne) e -metro] [FTC] Apparecchio per la determinazione della consistenza dei materiali a elevata viscosità, quali bitumi, cere, grassi, ecc. Il materiale da provare viene colato in un recipiente cilindrico di caratteristiche prefissate e mantenuto a un'assegnata temperatura (di solito 25 °C); la misurazione è effettuata caricando con una data massa un ago di forma e dimensioni date, poggiato sul materiale, per un tempo dato (qualche secondo) e rilevando su apposito quadrante la profondità di penetrazione dell'ago nel materiale in prova (di solito espressa in decimi di mm); poiché per i diversi materiali esiste una relazione fra penetrazione e viscosità, è così possibile determinare il valore di quest'ultima. ◆ [GFS] Nella geotecnica, strumento per saggiare la resistenza dei terreni alla penetrazione. I p. statici sono costituiti da un'asta contenuta in una camicia tubolare e terminante in basso con una punta conica; per mezzo di un martinetto idraulico a contrasto con una robusta incastellatura ancorata al suolo si spingono alternativamente nel terreno l'asta e la camicia esterna, in modo da saggiare separatamente la resistenza alla penetrazione (con la punta conica) e quella d'attrito (con la camicia); dalla misura della pressione nel martinetto si risale alla forza che agisce sulla punta e a quella che agisce sulla camicia. Con i p. dinamici l'affondamento della punta, analoga a quella dei p. statici, è ottenuto facendo cadere da un'altezza fissata un maglio di data massa sull'asta con la punta; il numero di colpi necessari per ottenere un abbassamento prefissato misura la resistenza del terreno alla penetrazione.