• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

pensiero

Dizionario di Medicina (2010)
  • Condividi

pensiero


Facoltà del pensare, cioè attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé stesso. Proprio dell’uomo, il p. lo differenzia dagli altri esseri viventi permettendogli di cogliere valori universali, di costruire nuovi modelli che trascendono i limiti spazio-temporali della percezione sensoriale, di formarsi una coscienza di quello che esperimenta nella sua interiorità e nella realtà esterna.

Psicologia

Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori, spesso non facilmente definibili in modo sufficientemente preciso a livello descrittivo. Numerose le descrizioni, classificazioni e tipologie, che hanno contrapposto, per es., un p. razionale, caratterizzato dall’impiego di procedimenti di tipo deduttivo-induttivo, a un p. intuitivo, che procederebbe in maniera non sequenziale, ma piuttosto attraverso la riorganizzazione, vissuta come non mediata, del campo problematico; un p. creativo a un p. tradizionalmente ancorato o ‘fissato’; un p. produttivo, con tipiche forme di ‘introspezione’, a un p. cieco, che procede cioè secondo il classico schema per ‘tentativi ed errori’. Si sono distinti inoltre (da parte di S. Freud, ma la distinzione è stata largamente usata) processi primari (sogni, fantasticherie) e processi secondari, regolati i primi dal principio del piacere, i secondi dal principio di realtà. Sono inoltre tuttora di comune impiego le distinzioni ‘prescientifiche’ o di senso comune (filosoficamente influenzate) di ragionamento, giudizio, fantasia, immaginazione, ecc.

Psicopatologia

I disturbi del p. si osservano nelle malattie mentali in senso lato; possono interessare sia la strutturazione formale del p. (ideazione) sia il suo contenuto. Il delirio, per es., rappresenta un giudizio falso caratterizzato da convinzione assoluta, da certezza soggettiva, da incorreggibilità e da assurdità del contenuto. L’idea prevalente è la convinzione colorita da una forte partecipazione affettiva (comprensibile per la personalità del soggetto o le situazioni di vita in cui viene a trovarsi), la quale erroneamente la mantiene e la fissa fino a che essa non si identifica con la personalità stessa del soggetto, che ne fa lo scopo di tutti i suoi pensieri. Dal punto di vista psicologico è proprio il carattere di falsità che distingue le idee prevalenti dalle convinzioni che si perseguono tenacemente, per es., in un campo di studi o nel comportamento etico. Tali idee si osservano, oltre che negli psicopatici, anche in individui altrimenti sani. Le ossessioni sono idee che si presentano insistentemente alla mente benché il soggetto ne riconosca l’assurdità e faccia ogni tentativo per liberarsene. L’ambivalenza del p. consiste nella coesistenza nella mente di due idee contraddittorie, senza che nessuna delle due venga rigettata. Infine, il p. catatimico è la prevalenza, nella mente, di un complesso ideativo orientato nel senso di un determinato contenuto emozionale.

Vedi anche
idea Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve di una cosa reale o immaginaria. filosofia Il termine greco ἰδέα entrò nel linguaggio filosofico ... intuizione In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. Già nella filosofia antica e medievale sono rintracciabili entrambi i significati. Così Platone ... soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, soggetto ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente antitetico a quello che esso aveva in origine. Il latino subiectum, che traduce il greco ὑποκείμενον, ... realtà realtà Qualità e condizione di ciò che esiste effettivamente e concretamente. filosofia La nozione di realta è legata al problema tipicamente moderno dell'esistenza del mondo esterno. A partire da R. Descartes si era, infatti, affermata la tesi secondo cui gli uomini conoscono soltanto le idee, ossia ...
Altri risultati per pensiero
  • dianoetico, pensiero
    Enciclopedia on line
    Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione intellettuale della νόησις. Virtù dianoetiche ...
  • Pensiero
    Universo del Corpo (2000)
    Sergio Moravia Il termine pensiero indica in primo luogo la facoltà del pensare, cioè l'attività psichica mediante la quale l'uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera esterna a sé stesso, e in secondo luogo definisce ciascuno degli atti del pensare, ciascuna delle rappresentazioni ...
Vocabolario
pensièro
pensiero pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza...
Berlusconi-pensiero
Berlusconi-pensiero loc. s.le m. inv. Il pensiero e la strategia politica di Silvio Berlusconi. ◆ Si guardi dai suoi stessi alleati, dagli «arditi» del mercato (gli imprenditori, quando si tratta dei sindacati), dai kamikaze del profitto...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali