PENTADIO (Pentadius)
Sotto il nome di Pentadio, l'Anthologia Latina ci ha conservato quattro epigrammi e tre carmi in distici, che trattano rispettivamente della Fortuna, dell'arrivo della primavera e di Narcisso.
Questi tre carmi sono composti in distici echoici, nei quali le parole del primo emistichio dell'esametro formano il secondo emistichio del pentametro. Si tratta di scherzi poetici nei quali alla sincerità dell'ispirazione si sostituiscono i giuochi difficili d'una tecnica complicata. Se Pentadio si potesse identificare con il Pentadius frater a cui Lattanzio dedicò la sua Epitome Institutionum, egli sarebbe vissuto verso il principio del sec. IV. I carmi si trovano in A. Riese, Anthologia Latina, I, e in E. Baehrens, Poetae Latini Minores, Lipsia 1882, IV, p. 343 segg. e p. 358.
Bibl.: M. Schanz, Geschichte der römischen Litteratur, Monaco 1922, III, 3ª ed., p. 526.