pentapoli
Termine usato, nell’antichità classica, per indicare l’unione di cinque città, costituita per perseguire determinati scopi (di culto, politici ecc.). Delle antiche p. la più nota è la p. libica (secc. 4° a.C.-7° d.C.), unione di cinque colonie greche della Cirenaica (Berenice, Arsinoe, Tolemaide, Cirene, Apollonia), che nell’età dei Tolomei prima, e poi da Diocleziano sino all’epoca bizantina, formarono una particolare unità amministrativa. Anche l’esapoli dorica d’Asia, dopo l’esclusione di Alicarnasso, si ridusse (secc. 6°-5° a.C.) a una p. (Camiro, Lindo, Ialiso, Coo, Cnido). In Italia la p. bizantina comprese nella sezione marittima Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona; in quella montana Urbino, Cagli, Iesi, Osimo e Gubbio. Fu occupata dai longobardi e poi da Pipino il Breve, che nel 756 ne fece dono al Patrimonio di s. Pietro.