PEONI (Παίονες, Paeŏnes)
Sembra che originariamente questo popolo abbia occupato gran parte del paese più tardi chiamato Macedonia, ma che poi per la formazione e l'espansione del regno macedonico si sia ristretto nel territorio bagnato dall'alta valle dell'Assio e dei suoi affluenti, comprendendo però, a quanto pare, ancora in epoca classica un gran numero di ceppi, a E. fino alla valle dello Strimone e ai Denteleti e Medi di Tracia, a O. fino ai Dardani, ai Penesti e ai Dassareti d'Illiria. Della discussa origine etnica dei Peoni basti dire solo che essi si vantavano di non appartenere né ai Macedoni, né ai Traci, né agl'Illirî, ma di discendere dai Teucri di Troia. L'ultima è certo una favola; e non mancano forti argomenti per considerarli come Greci. La regione fu conquistata da Megabazo, che per ordine di Dario trasferì in Asia due delle sue tribù chiamate Siropeoni e Peopli. Poco si sa delle vicende della regione durante la più antica storia della Macedonia; nel 360 a. C., dopo la morte di Perdicca III, i Peoni fecero un'invasione in Macedonia, e da principio Filippo II credette opportuno di rappacificarli con doni e promesse; dopo la morte del loro re Agide, però, lo stesso Filippo II li ridusse a poco a poco nel suo dominio; la conquista fu ultimata da Alessandro il grande, ma la Peonia continuò tuttavia nominalmente a essere governata dai suoi proprî re: fra questi è conosciuto soprattutto Audoleonte, che nel 310 a. C. corse in aiuto di Cassandro, e la cui figlia sposò Pirro re di Epiro; le sue monete, dopo la morte di Alessandro, con l'effigie dei suoi successori a testa di Ercole, confermano l'avviamento del paese in tale epoca verso la civiltà ellenistica. Dopo il completo e violento assoggettamento da parte di Lisimaco, non si parla più di re di Peonia. Alla conquista romana della Macedonia, la parte della Peonia a E. dell'Assio fu aggregata al II distretto, quella ad O. del fiume al III distretto macedonico; sotto la nuova ripartizione delle provincie fatta da Diocleziano, Peonia e Pelagonia furono unite in una provincia separata, chiamata Macedonia secunda o salutaris.
Bibl.: K. J. Beloch, Griechische Geschichte, I, ii, Strasburgo 1913, p. 56 segg.; G. H. Macurdy, Troy and Paeonia with glimpses of ancient Balkan History and Religion, New York 1925; N. Vulic, La Nationalité des Péoniens, in Musée belge, XXX (1926), p. 107 segg.; F. Geyer, Makedonien bis zur Thronbesteigung Philipps II., Monaco e Berlino 1930, p. 21 segg. e passim.