Per pruova di saper com vale o quanto
Con questo sonetto (abba abba; Cde edc) ha inizio la tenzone detta del " duol d'amore ", fra Dante da Maiano e D., tramandata dalla sola Giuntina, che comprende cinque sonetti: Per pruova di saper (Dante da Maiano); Qual che voi siate; Lo vostro fermo dir (Dante da Maiano); Non canoscendo; Lasso! lo dol (Dante da Maiano).
Stabilita l'attendibilità della Giuntina, e riconosciuto che l'ordine dei sonetti è giusto per il senso e non va mutato, il Barbi, per eliminare l'incoerenza dei tre sonetti consecutivi attribuiti a D., ha assegnato Lo vostro fermo dir al Maianese.
Viene qui accettata questa soluzione, in quanto è stata accolta dai più e ribadita dall'edizione del 1921. Ma ha goduto e gode qualche credito anche la congettura del Santangelo (ripresa, recentemente, dal Montanari) che l'ordine delle attribuzioni vada mutato: sarebbero di D. Per pruova, Lo vostro fermo dir e Lasso! lo dol; del Maianese Qual che voi siate e Non canoscendo. Le ragioni addotte sono che difficilmente il Maianese avrebbe parlato con tanta umiltà a un esordiente (ma il Barbi rileva che complimenti e proteste di umiltà erano un luogo comune delle tenzoni) e che il v. 12 (" e ciò non movo per quistioneggiare ") ricorda il v. 4 del sonetto dantesco Savete giudicar. Secondo il Santangelo, infine (e va detto che tutta la sua ricostruzione è condotta con indubbio rigore logico), questo sonetto sarebbe una richiesta di spiegazione, da parte di D., di un altro del Maianese, Null'omo pà saver; ipotesi, peraltro, che è difficile provare con certezza. Notevoli sono poi, nella tenzone, le difficoltà testuali e d'interpretazione.
Qui, dopo avere dichiarato con compassate espressioni di modestia di entrare in corrispondenza col proprio interlocutore non per emularlo, ma per dar prova del proprio valore poetico, l'autore propone la questione: qual sia il maggior dolore amoroso. Tutto il discorso ha una forte patina sicilianeggiante e provenzaleggiante.
Bibl. -F. Pellegrini, La tenzone del " Duol d'amore " tra D. e Dante da Maiano, in " Bull. " XXIV (1917) 160-168; V. Crescini, I sonetti del " duol d'amore ", ibid. XXV (1918) 78-85; S. Santangelo, D.A. e Dante da Maiano, ibid. XXVII (1920) 61-75 (ora in Studi danteschi, Padova 1959); Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 1-3 e 6-10; F. Montanari, L'esperienza poetica di D., Firenze 1968², 1-13; Contini, Rime 7; Barbi-Maggini, Rime 161-162; Dante Da Maiano, Rime, a c. di R. Bettarini, Firenze 1969, 152-153. Cfr. anche la voce Provedi, Saggio, Ad Esta Visione.