PÉRÉFIXE de Beaumont, Hardouin de
Storico e prelato, nato nel 1605 vicino a Châtellerault, morto a Parigi il 31 dicembre 1670. Di famiglia originaria di Napoli, suo padre era maggiordomo del cardinale di Richelieu; laureatosi alla Sorbona, nel 1642 divenne precettore del delfino, che fu poco dopo Luigi XIV, per cui compose l'Institutio principis (Parigi 1647, e spesso in seguito). Nel 1648 divenne arcivescovo di Rodez e nel 1662 arcivescovo di Parigi. In quest'ufficio fu implicato nelle controversie gianseniste: nel 1664 invocò nella sua pastorale la distinzione tra la fede divina e l'ecclesiastica, in relazione alla celebre questione sul fatto e sul diritto, e nel 1667 condannò la traduzione giansenista del Nuovo Testamento pubblicata a Mons. La sua Vie de Henri IV (Parigi 1661) è fonte di primaria importanza.
Bibl.: Gallia Christiana, VII, pp. 181-184; P. Féret, La faculté de théologie de Paris, IV, Parigi 1906, pp. 317-325; L. v. Pastor, Storia dei papi, XIV, i, trad. ital., Roma 1932, pp. 475-485.