performance
In senso generico, prestazione, rendimento nella realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata. In Italia la valutazione della p. è stata introdotta nelle pubbliche amministrazioni con la l. 15/2009, al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, nonché di favorire la crescita delle competenze professionali attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione di premi per i risultati perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati e delle risorse impiegate per il loro perseguimento (➔ anche CiVIT).
Il p. management concerne l’insieme dei processi, delle metodologie, dei criteri di misurazione e dei sistemi necessari per valutare e gestire le prestazioni di un’azienda, integrati nel sistema di management e coordinati con i sistemi di pianificazione e controllo. Tradizionalmente la misurazione della p. aziendale è stata intesa come valutazione della convenienza economica circa le azioni intraprese, basata su dati contabili e parametri economico-finanziari. Questi ultimi insieme con l’analisi di bilancio (➔ p), tuttavia, presentano limiti, riconducibili non solo alla matrice contabile dei valori (il modello del bilancio in parte trascura i fattori immateriali e intangibili delle attività aziendali, e non è in grado di cogliere correttamente le dinamiche di creazione o consumo che alimentano il vantaggio competitivo), ma anche alla mancanza di attenzione rispetto alla variabile rischio (costo opportunità del capitale proprio) e all’orientamento principalmente di breve periodo dei risultati stessi. Sono stati sviluppati pertanto i cosiddetti modelli multidimensionali di misurazione della p., che si basano su sistemi di indicatori, a supporto del processo decisionale (operativo e strategico), coerenti con la formula imprenditoriale e finalizzati a monitorare, nel breve come nel lungo termine, il perseguimento di obiettivi stabiliti a livello strategico. Il focus della misurazione della p. non è quindi solo sui risultati economico-finanziari, ma anche sulle variabili che effettivamente determinano la creazione di valore di un’azienda (value driver). Nella costruzione di tali modelli si è quindi rivolta l’attenzione verso la definizione di nuove misure in grado di coniugare risultati consuntivi con risultati prospettici, di identificare e misurare, integrando indicatori finanziari e non, le variabili determinanti del vantaggio competitivo. Tipiche misure non finanziarie sono, per es., la soddisfazione del cliente (customer satisfaction) e quella delle risorse umane, la qualità dei prodotti o servizi, la quota di mercato e tutte le altre dimensioni rilevanti per la determinazione degli obiettivi aziendali.
Tra i più noti modelli multidimensionali di misurazione della p. si ricorda il balanced scorecard di R. Kaplan e D. Norton (1992), che considera 4 dimensioni della p. aziendale: prospettiva economico-finanziaria, prospettiva del cliente, prospettiva dei processi interni e prospettiva dell’innovazione e apprendimento. La sua più recente evoluzione, denominata strategic map (2000), che si focalizza sulla creazione di valore, contiene la rappresentazione delle principali relazioni tra le diverse prospettive e variabili che determinano il raggiungimento dei risultati.