PERIANDRO (Περίανδρος, Periander)
Tiranno di Corinto figlio di Cipselo. Successo al padre verso il 627 a. C. in una signoria assai solida, ne proseguì degnamente la politica. Fu uomo intellettualmente superiore, da essere annoverato fra i Sette savî. Sotto di lui Corinto raggiunse una potenza e prosperità quali non toccò mai più. La sua flotta era la più grande della Grecia e le scoperte archeologiche ci dimostrano la grande diffusione dei prodotti corinzî in quest'epoca. Furono fondate importanti colonie, quali Apollonia, Epidamno e Potidea. Corcira, altra colonia corinzia che da tempo rivaleggiava con la madrepatria, fu da lui costretta a riconoscerne la sovranità; così anche le altre colonie si mantennero in un vincolo di sudditanza. Questo dominio relativamente vasto fu accresciuto nel Peloponneso con Epidauro, il cui tiranno Procle, suocero di P., fu con le armi assoggettato. Fu alleato di altri principi, come Trasibulo tiranno di Mileto, Aliatte re di Lidia, Amasi di Egitto. All'interno la tradizione gli attribuisce una straordinaria crudeltà, aumentatasi con gli anni ed anche per suggestione di Trasibulo stesso, feroce tiranno. Il suo maggiore delitto sarebbe stato l'uccisione della moglie Melissa. Con tutto ciò contrastano invece gli splendori della sua corte. Alle arti, la musica e la poesia, l'architettura e la scultura, diede grande impulso. Favorì all'interno la classe plebea sulla quale si appoggiava la sua signoria: continuò l'azione paterna contro la classe nobile, a cui i Cipselidi avevano strappato il potere. Favorì il culto di Bacco, prima perseguitato, ne fece uno dei più importanti culti pubblici, e ne regolò la liturgia. Nacque da questa il nuovo ditirambo, che, per opera del suo poeta di corte, Arione, prese una forma più vicina a quella degli altri componimenti corali. Morì verso il 585 a. C. Per la cronologia del suo regno (v. cipselidi), alcuni abbassano notevolmente le date sopra riportate, facendolo terminare verso il 550 o 540 a. C.
Bibl.: E. Wilisch, Beiträge zur Geschichte des alten Korinths, Zittau 1901; K. J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ediz., I, Strasburgo 1912, p. 274; G. Porzio, I Cipselidi, Bologna 1912; P. Gardner, A History of Ancient Coinage, 700-300 B. C., Oxford 1918; The Cambridge Ancient History, III, pp. 552 e 764.