PÉRIGORD
Regione storica della Francia sudoccidentale, quasi interamente coincidente con l'od. dip. della Dordogne e, in parte, con quelli della Charente e di Lot-et-Garonne.La denominazione del P. ha origine dalla tribù gallica dei Petrocorii che l'abitavano, dal principale centro insediativo dei quali si sviluppò poi la città di Périgueux.Gli inizi del cristianesimo nel P. sono poco noti; alcuni sarcofagi e la toponomastica ricordano probabilmente la presenza dei Visigoti. La prima cattedrale di Périgueux, Saint-Etienne-de-la-Cité, venne costruita fin dal 7° secolo. A partire dalla seconda metà del sec. 9°, molte testimonianze attestano il continuo pericolo delle invasioni normanne, soprattutto lungo le vie d'accesso costituite dai fiumi; ciò portò alla costruzione di fortificazioni, in qualche caso decisamente rozze, come La-Roque-Saint-Cristophe, eretta nel sec. 10° su richiesta di Frotario (976-991), vescovo di Périgueux. In quest'epoca fu avviata anche la ricostruzione delle grandi abbazie benedettine di Saint-Martial a Paunat, Saint-Pierre et Saint-Sicaire a Brantôme e Saint-Sacerdos a Sarlat, mentre agli inizi del sec. 11° furono fondati alcuni monasteri che seguivano la Regola di s. Agostino, come Saint-Front a Périgueux e Saint-Jean a Chancelade. Il loro notevole potere interferì durante tutto il Medioevo con quello dei signori laici, tra i quali si andarono affermando nel corso del sec. 10° i baroni di Mareuil, Bourdeilles, Beynac e Biron.Tra la fine del sec. 11° e gli inizi del 12°, il potere laico ed ecclesiastico avviarono la conquista di uno spazio coltivabile ricavato dalla foresta, accompagnata dalla creazione di piccoli villaggi dispersi e di parrocchie. Nella prima metà del sec. 12° le quattro grandi abbazie cistercensi di Dalon, Cadouin, Peyrouse e Boschaud svolsero un ruolo notevole in questo sforzo di valorizzazione del territorio. Tra esse, Cadouin divenne un importante luogo di pellegrinaggio, grazie alla presenza del Santo Sudario - un tessuto in realtà risalente al sec. 11° -, portato in Francia a seguito della prima crociata. Questo ampio movimento rallentò con l'inizio dei primi conflitti tra Capetingi e Plantageneti.Ancora oggi ca. quattrocento edifici religiosi del P. possiedono resti di epoca romanica e un centinaio possono essere definiti propriamente romanici. Il sec. 11° ha lasciato alcune belle testimonianze - come il campanile di Saint-Pierre et Saint-Sicaire di Brantôme -, che restano però generalmente frammentarie; la maggior parte degli edifici risale al 12° secolo.L'arte romanica del P. è assai austera: le sculture, piuttosto rare, si trovano generalmente sui modiglioni esterni e, all'interno delle chiese, sui capitelli del coro, che, solo saltuariamente istoriati, presentano per lo più motivi vegetali e animali, intrecci, figure mostruose. Mancano i timpani scolpiti, assai frequenti invece nelle regioni limitrofe; la decorazione plastica è abbastanza rara anche nei portali, tra i quali si devono comunque segnalare quelli di Saint-Martin a Besse, di Notre-Dame a Bussières-Badil, di Saint-Pierre et Saint-Paul a Grand-Brassac e delle chiese di Saint-Martin-le-Pin e di Mareuil. Spesso questa scultura è resa pittoresca dalla povertà tecnica dell'esecuzione e dal carattere arcaico, come a Monbos e nella chiesa di Notre-Dame a Cause-de-Clérans. Possono tuttavia essere paragonate alla produzione dei grandi centri vicini di Saintes e Souillac opere di pregio quali i capitelli delle chiese di Merlande, Saint-Amand-de-Colly e Thiviers. Rimangono ancora a Saint-Geniès e Montferrand du P. alcune pitture murali il cui programma iconografico è assai interessante.L'architettura religiosa è documentata soprattutto da chiese coperte con cupole, caratteristiche della c.d. scuola perigordina; esse coprono anche piccoli edifici di campagna, come Saint-Martin a Cherval, Saint-Thimothée a Paussac, Notre-Dame a Trémolat e a Tursac, a imitazione dei modelli prestigiosi - oggi purtroppo in gran parte distrutti e snaturati - di Saint-Front e di Saint-Etienne-de-la-Cité a Périgueux. Nonostante la presenza di molteplici varianti, la maggior parte delle chiese presenta una pianta semplice: la scansione del corpo longitudinale in navate è assai rara, così come la presenza del transetto, solitamente poco sviluppato, ma si segnala una grande creatività nei sistemi di copertura, nei quali è frequente l'uso di una campata voltata sotto cupola (su pennacchi) dinanzi al coro, sottolineato spesso all'esterno da una torre-campanile.Ugualmente presenti, tanto in epoca romanica quanto in epoca gotica, furono le chiese-fortezza, di grande austerità, che testimoniano la stretta relazione tra architettura religiosa e militare; questi edifici potevano servire solo da rifugio momentaneo, poiché nei loro sistemi difensivi sono evidenti in genere punti deboli tali da rendere la loro protezione più simbolica che reale.Le caratteristiche dell'architettura romanica si perpetuarono in P. fin verso la fine del sec. 13°, conferendo un'impressione di arcaismo, fino a quando l'assimilazione dell'arte gotica, in particolare con la costruzione delle bastides (v.), giunse a rinnovare forme e tecniche: nella chiesa di Saint-Martial a Paunat si incontrano alla fine del sec. 12° volte 'angioine' dal volume di una cupola, ma con il profilo ogivale.Il P. possiede oltre un migliaio di castelli, residenze fortificate e nobiliari, manieri, donjons, per lo più costruiti in bel appareil. Le torri feudali romaniche sono assai poco spaziose e confortevoli (i caminetti sono rari), praticamente inabitabili; prive di feritoie, potevano offrire solo una difesa passiva; accanto a esse si collocano gli edifici residenziali, la cappella, la cinta, le residenze fortificate dei piccoli feudatari. Negli edifici del sec. 13° le aperture sono più piccole, spesso gemine e trilobate. L'impiego di caditoie e di finestre a crociera non compare in esempi precedenti gli inizi del 14° secolo.Sul territorio del P., zona strategica, alla frontiera tra i possedimenti dei Plantageneti e dei Capetingi, vennero fondate tra il 1261 e il 1306 - dai francesi, dagli inglesi o, più raramente dai conti del P. - una ventina di bastides; alcuni insediamenti furono dei fallimenti, mentre altri, come Monpazier, Beaumont e Domme, ebbero uno sviluppo importante. Essi presentano un tipico impianto parcellare; la chiesa non è più collocata al centro, ma è spostata su di un lato per far posto a una piazza quadrata, circondata da portici, in cui si tenevano mercati, in qualche caso coperti.Il P. e le sue città più importanti, come Sarlat, Bergerac e Périgueux, godettero di un periodo di sviluppo e prosperità fino a quando la guerra dei Cento anni (1339-1453) divampò in tutta la sua forza e il P., duramente colpito, conobbe fame ed epidemie. Alla fine del sec. 15° la regione versava in condizioni assai tristi. Le guerre di religione, la Fronda e poi la Rivoluzione francese produssero ulteriori danni alle costruzioni medievali, spesso distrutte nel corso del sec. 19° per fare posto a nuovi edifici.Per la ricostruzione della storia locale attendono ancora di essere esplorati i fondi archivistici, ancorché lacunosi, conservati nelle Arch. dép. de la Dordogne e presso la Société historique et archéologique du P. di Périgueux.
Bibl.: A. de Gourgues, Dictionnaire topographique du département de la Dordogne comprenant les noms de lieux anciens et modernes, Paris 1873; Périgueux, CAF 90, 1927; J. Secret, Périgord roman (La nuit des temps, 27), La-Pierre-qui-Vire 1968; Recherches sur l'histoire de l'occupation du sol en Périgord, a cura di C. Higounet, Paris 1978; Périgord noir, CAF 137, 1979; Châteaux et sociétés du XIVe au XVIe siècles, "Actes des premières Rencontres internationales d'archéologie et d'histoire de Commarque, Sireuil 1984", Paris 1986; L'église et le château, Xe-XVIIIe siècles (Les cahiers de Commarque), a cura di A. Chastel, Bordeaux 1988; J. Maubourguet, Sarlat et le Périgord méridional. Etude d'histoire politique et religieuse, 2 voll. in 3 t., Bayac 1988-1989; Vieilles demeures en Périgord, a cura di D. Audrerie, 7 voll., Le Bugue 1988-1992; Y. Laborie, Etat de l'inventaire des structures fortifiées médiévales en Périgord, in Sites défensifs et sites fortifiés au Moyen Age entre Loire et Pyrénées, "Actes du premier Colloque Aquitania, Limoges 1987", Aquitania, suppl. 4, 1990, pp. 23-30; Vieilles églises en Périgord, a cura di D. Audrerie, 4 voll., Le Bugue 1991-1993; Histoire du Périgord, a cura di A. Higounet-Nadal, Toulouse 1993; Le Périgord roman, I, La perception de l'espace (Reflets du Périgord), Cognac 1996.N. Mouillac