periodo
perìodo [Der. del lat. periodus, dal gr. períodos "circuito, giro", comp. di peri- "intorno" e hodós "strada"] [LSF] Per certi fenomeni, detti fenomeni periodici, il minimo intervallo di tempo, T, trascorso il quale il fenomeno si ripete con le stesse modalità; lo stesso accade trascorso che sia un qualsivoglia multiplo intero di tale intervallo di tempo T; accanto a questo, che è un p. temporale, si ha luogo a considerare anche un p. spaziale, λ, per fenomeni (comprese strutture spaziali) le cui modalità si ripetano regolarmente nello spazio. Questa stessa regolarità presentano le grandezze descrittive dei fenomeni periodici, che sono grandezze sinusoidali oppure sono rappresentabili con successioni o serie di grandezze sinusoidali; riferendosi dunque a una grandezza sinusoidale, i detti p. temporale T e spaziale λ (detto più comunem. lunghezza d'onda nel caso di fenomeni ondulatori) compaiono nell'espressione della fase della grandezza nelle forme (2π/T)t e (2π/λ)x, rispettiv., essendo t il tempo e x l'ascissa lungo l'asse spaziale caratteristico a partire dai valori iniziali, cioè come prodotto di t o x per la pulsazione temporale ω=2π/T o per la pulsazione spaziale (il modulo del vettore d'onda nei fenomeni ondulatori) k=2π/λ; in base a queste relazioni si può definire il p. anche come l'intervallo di tempo (nel dominio temporale) o il cammino (nel dominio spaziale) nel quale la fase della grandezza sinusoidale rappresentativa varia di 2π rad; in ogni caso, il p. è l'inverso della, rispettiv., frequenza tempo-rale, f=1/T, e frequenza spaziale (anche, numero d'onde nei fenomeni ondulatori), n=1/λ. A seconda della natura del fenomeno, il p. (che senza ulteriori specificazioni va considerato di norma come p. temporale) prende nomi particolari: p. di oscillazione (di un pendolo, ecc.), p. di rotazione, di rivoluzione, ecc., p. proprio o naturale, relativ. ai modi propri di vibrazione, oscillazione, ecc. Le considerazioni precedenti si applicano anche a fenomeni periodici dipendenti da una grandezza che non sia né il tempo né lo spazio, ma, per es., una tensione elettrica in alcuni dispositivi elettronici, o, in altro campo, il numero atomico per certe proprietà degli elementi chimici. ◆ [GFS] Nella cronologia geologica, ciascuna delle partizioni in cui si dividono le ere. ◆ [MTR] P. a secondo (a minuto, a ora, ecc.): espressioni usate talora, spec. nella tecnica, per indicare la frequenza temporale e la misura di questa (in partic., p. a secondo equivale all'hertz), qualche volta contratta in espressioni, da evitare, quali corrente alternata a 50 p., e simili. ◆ [FSD] P. cristallino: la distanza alla quale si succedono, lungo una data direzione, gli elementi di un reticolo cristallino, come dire il p. spaziale del cristallo. ◆ [ASF] P. critici: v. stelle doppie e multiple: V 646 e. ◆ [ASF] P. cronologici: intervalli di tempo, detti più comunem. cicli, legati a particolari periodicità astronomiche (ritorno nello stesso giorno dell'anno delle fasi solari, del giorno della settimana, ecc.): p. di Metone, euleriano, giuliano (usato per le date astronomiche), lunare e solare, p. del numero d'oro (→ le singole voci). ◆ [CHF] P. degli elementi chimici: il p., pari a 8, della ricorrenza di proprietà chimiche analoghe nella successione (con varie eccezioni) degli elementi ordinata secondo il numero atomico, identificandosi sei p., tra "grandi" e "piccoli": v. atomo: I 318 e, 320 Tab. 30.2. ◆ [FNC] P. di dimezzamento: per un isotopo radioattivo, l'intervallo di tempo nel quale il numero iniziale dei nuclei si riduce, per il processo di decadimento radioattivo, alla metà, equivalente quindi al tempo di dimezzamento, che è la locuz. propria. ◆ [FSP] P. orbitale a quota zero: v. astronautica: I 203 b. ◆ [ALG] Matrice dei p.: v. Riemann, superfici di: V 5 f. ◆ [TRM] Raddoppio di p.: v.termodinamica irreversibile e sinergetica: VI 161 a.