PERIODO
. Metrica. - Termine di ritmica classica (περίοδος, periŏdus) che la ritmica (come, in un significato parallelo, la sintassi) ha desunto dalla musica. In ritmica intendiamo, e già gli antichi intendevano, il tratto di strofa o sistema compreso tra due "fermate": la fermata è caratterizzata dalla illimitata possibilità di iato e della syllaba anceps. Un periodo non comprende mai più di otto metri. In sistemi anapestici (v. anapesto) il periodo è chiuso dalla clausula paremiaca. E molto spesso anche nelle strofe della poesia corale la fine del periodo è preannunciata da membri un po' diversi da quelli del resto del periodo (clausule). Nelle strofe sia di Pindaro e Bacchilide, sia del dramma attico, ogni periodo ha una sua personalità ritmica spesso molto diversa da quella dei precedenti e dei seguenti: in strofe complicate la divisione in periodi di ritmo differente, chiusi ciascuno da una clausula, rende possibile all'orecchio d'intendere anche costruzioni complesse. Anche maggiore importanza ha tale divisione in periodi nei canti astrofici dell'Euripide più tardo, ed è naturale, perché qui manca l'aiuto della responsione. Già in strofe complesse, come ancor più in tali canti, vi è in compenso una specie di "responsione" interna del periodo: membri almeno approssimativamente uguali si ripetono nell'interno di ciascun periodo. La divisione in periodi mantiene e accresce il suo valore nei cantica di Plauto, almeno i più senza dubbio astrofici. Anche il famoso lamento alessandrino della donna cacciata è distinto in periodi, di cui ciascuno ha una forte individualità.
Bibl.: P. Maas, Gr. Metrik, Lipsia 1923, p. 17; O. Schroeder, Nomencl. metricus, Heidelberg 1929, p. 36; id., Grundriss d. gr. Versgesch., ivi 1930, p. 145; U. v. Wilamowitz, Gr. Verskunst, Berlino 1921, p. 447.