periscopio
periscòpio [Der. dell'ingl. periscope, comp. di peri- e -scope "-scopio"] [OTT] Dispositivo ottico che consente di scrutare l'orizzonte a un osservatore in una posizione in cui tale esplorazione gli sia impedita, per es. perché a ridosso di un ostacolo verticale (caso di un osservatore in un solco o in una trincea del suolo) o perché a bordo di un battello subacqueo (caso dei sommergibili della 1a e della 2a guerra mondiale e degli attuali sottomarini); in qualche caso il dispositivo è usato per osservare un ambiente nel quale, per qualche motivo, non sia possibile l'osservazione diretta, come capita, per es., per osservare in posizione di sicurezza da dietro un robusto riparo ciò che avviene in un locale dove si svolgono manipolazioni a distanza di materiale nucleare. Generalm., e cioè nelle applicazioni tipiche (p. da trincea e da sottomarini), nel p. è attuata una disposizione ottica a struttura verticale, che sposta in alto il punto di vista dell'osservatore facendo coincidere l'asse di rotazione del corpo del p. con il tratto verticale dell'asse ottico, cosa che permette l'esplorazione panoramica; l'asse di rotazione verticale prende il nome di asse panoramico. Si chiama periscopicità la distanza p fra la linea di mira e l'asse ottico dell'oculare (come linea di mira s'indica il prolungamento dell'asse ottico del sistema nello spazio oggetti); si noti che le definizioni di asse panoramico e periscopicità perdono gran parte del loro significato nei congegni periscopici a struttura non verticale. La fig. illustra tali definizioni nel caso dei semplici p. a specchi (1), o polemoscopi, dei p. a prismi (2), o protectoscopi, e di un più complesso p. a cannocchiale (3); un p. di quest'ultimo tipo si chiama anche cannocchiale panoramico se capace di variare la sua linea di mira nel piano orizzontale. Gli elementi ottici fondamentali di un congegno periscopico sono i seguenti (non sempre tutti presenti): i prismi o specchi di piegamento della linea di mira; il cannocchiale di osservazione (monoculare o binoculare); il sistema di cambio d'ingrandimento; la testa d'esplorazione (panoramica, settoriale o di elevazione); gli obiettivi di trasporto dell'immagine. ◆ [FTC] [OTT] P. per sottomarino: si tratta di congegni con grande periscopicità (7÷11 m), variabile o fissa, che, da un sottomarino immerso, consentono l'osservazione e il puntamento di oggetti emergenti dalla superficie del mare; sono anche detti p. a gomito e presentano caratteristiche costruttive più semplici rispetto ai p. a periscopicità variabile, detti anche p. stanziali. La parte terminale del p., che durante l'osservazione emerge dalla superficie del mare, prende il nome di testa panoramica; essa comprende il gruppo esplorante, sempre a prisma, e una finestra di chiusura; le sue dimensioni devono essere minime per renderla poco visibile ed è dotata di dispositivi agenti sul prisma di esplorazione per la compensazione del moto di rollio e di beccheggio del battello. Quasi sempre è presente, in prossimità della testa panoramica, un sistema di cambio d'ingrandimento, realizzato in genere con un cannocchiale galileiano ribaltabile; all'ingrandimento minore (0.5╳) corrisponde un campo di vista maggiore (circa 40°) con una funzione di ricerca e osservazione, mentre all'ingrandimento maggiore (2╳, con un campo di vista di circa 10°) s'effettua il riconoscimento e il puntamento dei bersagli. Per coprire la lunga distanza che separa la testa esplorante dall'oculare, si ricorre a gruppi di trasporto dell'immagine, costituiti da coppie di obiettivi di lunga focale e da lenti collettive, o lenti di campo, in prossimità dei piani immagine intermedi; ognuno di questi gruppi di trasporto comporta un rovesciamento, cioè una rotazione dell'immagine di 180° intorno all'asse ottico. Lo schema ottico si configura come nella figura. A parte le dimensioni, sono assai simili gli schemi dei p. usati nelle torrette dei carri armati. ◆ [FTC] [OTT] P. per tecnologie nucleari e per ambienti contaminati: alcuni tipi di p. trovano impiego anche nelle tecnologie nucleari, per il controllo di materiali radioattivi e di impianti contaminati da radiazioni, per es. al-l'interno di un reattore nucleare. Questi p. differiscono notevolmente dagli altri per le loro caratteristiche di assorbimento delle radiazioni nucleari, che s'ottengono con grandi spessori di vetri a silicato di piombo all'interno dello strumento, mentre per i componenti ottici nella parte del p. più esposta alle radiazioni e all'impatto di particelle ad alta energia s'impiegano vetri ottici drogati con cerio. Questi vetri, a differenza degli altri, sotto l'azione di radiazioni o di particelle ad alta energia subiscono variazioni molto minori delle loro caratteristiche di assorbimento nella banda visibile, mantenendo una buona trasparenza anche per periodi di esposizione molto lunghi. Alcuni di questi p. vengono utilizzati per il controllo delle barre degli elementi combustibili, all'interno del nucleo del reattore; altri permettono di misurare gli spostamenti, dovuti agli assestamenti sismici, della struttura del reattore, generalm. in zona "calda" e non accessibile. I p. per l'osservazione di ambienti contaminati sono concettualmente simili a quelli per le tecnologie nucleari, salvo il fatto che non richiedono né azione schermante né vetri resistenti alle radiazioni e alle particelle ad alta energia. Questi congegni tendono attualmente a essere sostituiti da camere televisive a circuito chiuso, mentre nel settore nucleare essi rimangono validi, poiché molti componenti elettronici sono soggetti a deterioramento in ambiente "caldo".