PERITONEO (XXVI, p. 767)
Dialisi peritoneale. - Di grande importanza è risultato il riconoscimento della proprietà del peritoneo di comportarsi come una membrana dializzatrice: è stato, infatti, dimostrato che esso è permeabile ai cristalloidi ed agli ioni organici più piccoli, e che gli scambî attraverso questa membrana seguono le leggi dell'osmosi. Tale proprietà ha trovato il suo campo di applicazione pratica nelle insufficienze renali: l'irrigazione della cavità peritoneale permette la sottrazione al plasma sanguigno dell'urea e degli altri prodotti di ritenzione il cui accumulo condurrebbe alla morte per intossicazione.
Il dispositivo più comune consiste in uno o due bottiglioni dai quali il liquido di lavaggio, opportunamente riscaldato e filtrato, defluisce goccia a goccia. Il liquido penetra nella cavità peritoneale attraverso un tubo in acciaio inossidabile introdotto in una incisione cutanea addominale, e fuoriesce attraverso un tubo simile da una incisione praticata nel lato opposto. Come liquido di lavaggio si usa una soluzione di Tyrode modificata, resa ipertonica con l'aggiunta del 2% di glucosio, per diminuire il pericolo dell'insorgenza di edemi, specialmente dell'edema polmonare. Grave permane il rischio di infezioni peritoneali, combattute con l'aggiunta di penicillina e di sulfadiazina.
Il lavaggio può essere continuo o discontinuo. In pratica, la dialisi viene proseguita per un tempo variabile da caso a caso, finché non vi sia una sufficiente ripresa funzionale del rene. Lo studio chimico del liquido di lavaggio permette di giudicare l'efficacia della dialisi, mediante la determinazione di un coefficiente di depurazione dell'urea, analogo all'urea clearance renale. La velocità di irrigazione varia, secondo gli autori, da 15 a 60 cmc al minuto. Con un flusso ottimale di 40-60 cmc al minuto, si giunge a sottrarre al sangue 15-20 grammi di urea nelle 24 ore: una clearance peritoneale di 15 cmc al minuto basta in genere a sostituire la funzione renale.
Il campo di applicazione della dialisi peritoneale è rappresentato dalle anurie e dalle uremie da alterazioni renali reversibili. Il metodo è assai delicato e ancora in fase sperimentale: per ora il suo uso è limitato ai casi in cui si prevede altrimenti l'esito letale.