permalismo
s. m. (iron.) Atteggiamento di chi ama esibire il proprio anticonformismo, non rispettando le convenzioni dominanti.
• un puntiglio maniacale pur di evitare di affrontare quella rozza eppure popolare differenza tra fare le cose oneste e fare quelle disoneste che sta a cuore, invece, a noi che siamo né snob né dandy e banalmente ci secca molto che il capo del nostro Paese tratti lo Stato come il suo letto sfatto. Se esiste il perbenismo esiste anche il permalismo, ed è altrettanto ottuso e conformista. (Michele Serra, Repubblica, 18 settembre 2011, p. 30, Commenti) • A ognuno il suo lusso, perbene o permale. I gozzuti [della provincia di Cuneo] sanno che perbenismo e permalismo, se così si può dire, sono inseparabili e che la volgarità e la sobrietà riguardano sempre l’occhio di chi guarda e mai le cose che vede. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 17 giugno 2012, p. 1, Prima pagina) • Non c’è troppo perbenismo filosofico? «Meglio questo del permalismo. Del resto se credi in Dio non puoi non pensare al bene». Lei dove si colloca tra evoluzionismo e disegno divino? «Non condanno affatto l’evoluzionismo. Ma perché non pensare che quando Dio ha infuso lo spirito nell’uomo lo abbia lasciato crescere partendo dall’animale» (Giovanni Reale intervistato da Antonio Gnoli, Repubblica, 2 dicembre 2012, p. 52, Cultura).
- Derivato dalla loc. agg.le per male con l’aggiunta del suffisso -ismo.