perossidazione
Reazione chimica di ossidazione dovuta a radicali liberi (➔) contenenti ossigeno molecolare. La p. è il meccanismo attraverso il quale i radicali possono danneggiare le strutture biologiche, perché gli acidi grassi (contenuti, per es., nei fosfolipidi e nei trigliceridi) sono molto sensibili alla loro azione. Il fenomeno della p. lipidica, o lipoperossidazione, ha assunto una rilevanza particolare poiché è il risultato di numerosi processi fisiopatologici (invecchiamento, ischemie, infiammazioni acute e croniche, tossicità di xenobiotici, ecc.) nei quali sono coinvolti direttamente o indirettamente i radicali dell’ossigeno. Se la p. coinvolge i fosfolipidi delle membrane cellulari, si verificano profonde modificazioni irreversibili nella struttura tridimensionale della membrana stessa, fino alla necrosi cellulare. Poiché molti composti intermedi che si originano durante la p. sono quasi del tutto assenti in condizioni fisiologiche, la loro determinazione analitica in varie situazioni patologiche è considerata un indice biochimico di perossidazione. Fra di essi, i dieni coniugati, il 5-idrossinonenale, gli idroperossidi e la malondialdeide (MDA) sono i più utilizzati come marker di danno perossidativo. Concentrazioni elevate di malondialdeide si riscontrano in condizioni come l’ischemia miocardica, l’arresto cardiaco durante circolazione extracorporea, alcune infezioni virali, infiammazioni croniche, ecc. Si deve anche ricordare che processi di p. si verificano a carico degli oli utilizzati per scopi alimentari durante il riscaldamento a temperature elevate (80÷200 °C).