PERPERO (o Iperpero)
Bisante d'oro dell'impero d'Oriente, la cui denominazione (dal gr. ὑπερπερος "brillante") si estese a quasi tutte le monete d'oro. Con l'andare del tempo divenne moneta di conto e, come tale, perdette il valore originario in quanto serviva di multiplo a monete che andavano sempre deteriorandosi. Venezia la trovò in uso nei suoi possedimenti di Levante e, durante la guerra con i Turchi nell'ultimo terzo del sec. XVI, vennero coniate a Candia monete di necessità da 1, da 3 e da 10 perperi, delle quali si conosce soltanto l'ultima (v. cavallina). Nel sec. XVII si ha qualche prova del perpero e del quarto ma si preferì poi di emettere valori veneziani ragguagliati al perpero. La repubblica di Ragusa, dove il perpero fu sempre moneta di conto, lo emise effettivo nei secoli XVII e XVIII insieme col mezzo ragguagliati a 12 e 6 grossetti rispettivamente.
Bibl.: Corpus Nummorum Italicorum, VI, tavole XXX, 24, 25, XXXI, 3, XXXII, 5; VIII, tav. VI, i; E. Martinori, La moneta, ecc., Roma 1915, s. v.; N. Papadopoli Aldobrandini, Le monete di Venezia, ecc., parte 2ª, tav. LI, 15; parte 3ª, tavole LXIV, 8, CL, i.