Persecuzioni d’Africa, Libro delle
Con il titolo Libro delle persecuzione d’Africa per Enrico re de’ Vandali l’anno di Cristo 500 e composto per san Vittore vescovo d’Utica M. designa nell’autografo (BNCF, Autografi Palatini, CM I 73; copia in pulito con correzioni d’autore) il suo volgarizzamento parziale della Historia persecutionis Africanae provinciae composta in latino alla fine del 5° sec. d.C. dal vescovo Vittore di Vita (città nei pressi di Cartagine), che tratta dell’invasione dell’Africa settentrionale da parte dei Vandali (429-39) e delle persecuzioni da loro inflitte ai cristiani locali.
La grafia induce a datare l’autografo agli anni 1514-16, quando la frequentazione degli Orti Oricellari e l’avvio della stesura dei Discorsi possono giustificare l’interesse di M. per l’Historia, che è fonte importante per il secolo in cui tramontò l’impero romano d’Occidente. La traduzione copre solo i capp. 1-5 del libro I, e sarà stata interrotta o per cause accidentali, o perché i capitoli iniziali, dove si narrano gli eventi che portarono alla creazione del regno vandalico in Africa, interessavano certo a M. ben più del seguito dell’opera, che ha carattere prevalentemente apologetico.
M. venne probabilmente in contatto con l’Historia tramite l’editio princeps, uscita a Parigi fra il 1510 e il 1515, periodo in cui egli compì due legazioni in Francia (luglio-ott. 1510, sett.-ott. 1511). Nonostante la libertà e talora anche l’approssimazione con cui è condotto, vari indizi sembrano dimostrare che il volgarizzamento si fonda in effetti su questa stampa, donde M. desume anche, nel titolo, la banalizzazione Utica in luogo di Vita (Grazzini 2012, pp. 609-10).
L’Historia tocca alcuni temi affrontati da M. nelle sue opere: i violenti conflitti fra le religioni, che generano persecuzioni e violenze (Discorsi II v); le cause, le modalità e gli effetti delle invasioni (Discorsi II viii, dove si accenna anche ai «Gotti, Vandali e simili, che occuparono tutto lo imperio occidentale» e alla «guerra che fece Bellisario co’ Vandali occupatori dell’Africa»: §§ 15 e 21); le guerre e le invasioni che determinarono il crollo dell’impero e la nascita dei regni romano-barbarici (Istorie fiorentine I i, ii, iii e v, dove si ricordano anche i Vandali e la loro conquista dell’Africa). Nel cap. v del libro I delle Istorie, in particolare, M. tratta della rovina delle province romane che portò con sé mutamenti profondi di ordine politico, culturale e religioso, causati anche dalle lotte delle «sette eretiche con le cattoliche», delle quali «è testimone la Affrica, la quale sopportò molti più affanni mediante la setta arriana creduta dai Vandali, che per alcuna loro avarizia o naturale crudeltà» (§§ 8-9).
Benché la traduzione sia parziale, è probabile che M. abbia letto l’Historia per intero: lo fanno supporre certe analogie tra il cap. xxvi del Principe e la conclusione dell’Historia (III xix-xx), dove Vittore rivolge ai contemporanei – e in primis a Zenone, imperatore d’Oriente – una drammatica exhortatio affinché prestino soccorso all’Africa, percossa e lacerata dal furore dei barbari (Grazzini 2012, pp. 332-33).
La prima edizione moderna delle Persecuzioni apparve a Firenze nel 1869, a cura di Francesco Palermo; nel 2012 è uscita l’edizione critica e commentata a cura di Filippo Grazzini.
Bibliografia: Storia delle persecuzione d’Africa [...], a cura di F. Grazzini, in N. Machiavelli, Scritti in poesia e in prosa, coord. di F. Bausi, Roma 2012, pp. 335-43.
Per gli studi critici si vedano: O. Tommasini, La vita e gli scritti di Niccolò Machiavelli nella loro relazione col machiavellismo, 2 voll., Torino-Roma 1883-1911 (rist. anast. Bologna 19942003), in partic. 1° vol., p. 100, e 2° vol., p. 484; F. Grazzini, Introduzione e Nota al testo a N. Machiavelli, Storia delle persecuzione d’Africa [...], a cura di F. Grazzini, in N. Machiavelli, Scritti in poesia e in prosa, coord. di F. Bausi, Roma 2012, rispettiv. pp. 321-33, 606-12.