perseguire [pass. rem. III singol. perseguette, in rima]
Vale " mettere in esecuzione ", detto della Fortuna che provede, giudica, e persegue / suo regno (If VII 86); " provede: pensa in rapporto a un previsto fine... giudica: secondo momento: decretare, prender la decisione, seguito dal terzo, ‛ perseguire il suo regno ', mettere in esecuzione il suo sovrano deliberato " (Mattalia). Il verbo è qui in rima con triegue e consegue: tale rima ricorre nella Commedia solo un'altra volta (segue / dilegue / triegue, Pg XVII 71-75).
Ha il significato di " perseguitare " nelle parole di Stazio, cui i nuovi predicanti parvero tanto santi, / che, quando Domizian li perseguette, / sanza mio lagrimar non fur lor pianti (Pg XXII 83): cfr. Euseb. Hist. eccl. III 18 2, Tert. Apol. V, Oros. Hist. VII 10.