Persepoli (iranico Parsa)
(iranico Parsa) Capitale della Perside e residenza reale al tempo degli Achemenidi, lungo la strada tra Ispahan e Shiraz (Iran), sulla sinistra del fiume Pulvar. Fondata da Dario I (sec. 6° a.C.), fu ampliata da Serse I e data alle fiamme da Alessandro Magno; ma continuò a essere abitata dopo l’incendio dei palazzi reali ed ebbe ancora importanza sotto i Sasanidi, con il nome di Istakhr; fu definitivamente abbandonata in epoca musulmana. I resti grandiosi dei palazzi reali, unica parte conservatasi della città antica, sorgono su una vasta terrazza rettangolare (costruita da Dario I nel 518). Dopo i propilei di accesso eretti da Serse I, si apre una corte limitata a S da due grandi palazzi d’udienza (uno iniziato da Dario e completato da Serse, l’altro cominciato da Serse e terminato da Artaserse), riservati alle udienze ufficiali del re, e il cd. palazzo delle cento colonne. Il resto della terrazza è occupato da appartamenti privati: palazzo di Serse, palazzo d’inverno di Dario, palazzo della regina ecc. Gli scavi hanno confermato la tradizione greca e persiana che P. fosse stata distrutta dall’incendio di Alessandro.