PERÙ (XXVI, p. 873; App. I, p. 927; II, 11, p. 525)
Popolazione. - La popolazione del P., secondo una valutazione del 1959, è di 10.524.000 ab. (9 per km2). Dall'ultimo censimento ufficiale della popolazione, che risale al 1940, si sarebbe verificato quindi un aumento di quasi 3 milioni e mezzo di ab., con un incremento pari al 48%. Da un punto di vista amministrativo, dal 31 luglio 1953 i 23 dipartimenti sono divisi in 141 province (oltre alla "provincia costituzionale" di Callao, cui sono attribuite talune funzioni amministrative proprie dei dipartimenti) e 1436 distretti.
Esplorazioni. - Nel 1958 ben due spedizioni italiane si sono recate nel Perù, per toccare cime ancora inviolate. La prima, di cui faceva parte anche un geologo, ha operato nella zona di Cuzco ed ha scalato 11 vette, tutte al disopra dei 5000 m, la più alta delle quali è il Nevado Gau, di 5650 m. L'altra, che ha operato nella cordigliera dell'Apocobamba, ha toccato 19 cime, delle quali otto al disopra dei 6000 m (Chuparojo, 6300 m).
Condizioni economiche. - La superficie utilizzata, dal punto di vista agricolo, di tutto il territorio peruviano è di 15 milioni di ha, di cui ben 13 milioni sono a pascolo naturale; per il rimanente si tratta di terreni messi a coltura, dei quali 500.000 ha vengono annualmente messi a riposo. Di tutta la superficie coltivata, il 43,9% spetta ai cereali, il 14,6% alle piante da tubero, il 15,5% alle colture industriali, il 9,1% alle piante foraggere e infine l'8,5% alle leguminose.
Il frumento, che occupava un'area maggiore negli anni precedenti, si coltivava nel 1958 su 154.000 ha (produzione 1.500.000 q); il mais su 235.000 ha dette una produzione di 2.900.000 q; l'orzo su 182.000 ha circa 2.000.000 di q. La coltivazione del riso ha avuto un notevole incremento; infatti da 38.000 ha nel 1949-50 (prod. 1.180.000 q), si è esteso su 55.000 ha nel 1952-53 e su 59.000 ha nel 1958, anno in cui se ne sono prodotti circa 1.990.000 q. Negli ultimi anni si è molto diffusa la coltura del cotone, che era coltivato nel 1948-49 su 145.000 ha (580.000 q di fibra e 980.000 q di seme), e si è esteso nel 1951-52 su 160.000 ha, per raggiungere già i 200.000 ha nei due anni successivi, in cui la produzione è stata in ragione di 920.000 q di fibra e 1.560.000 q di semi; nel 1957, infine, su un'area di 241.000 ha si sono prodotti 1.050.000 q di fibra e 1.700.000 q di semi. La massima parte del prodotto, il 75%, viene assorbita dall'esportazione. L'area occupata dalla canna da zucchero dal 1948-49 è stata più che raddoppiata; infatti da 30.000 ha si era estesa, nel 1956, su 62.000 ha, e ha dato 7.100.000 q di zucchero, esportato per oltre il 55% del totale prodotto.
Si sta cercando di migliorare le condizioni dell'agricoltura peruviana con un piano di irrigazioni; nel P. meridionale, sul versante occidentale della Cordigliera andina, è stato costruito il serbatoio di El Frayle, la cui area è di 14 km2, ottenuto sbarrando con una diga un profondo cañón, in cui scorre il Río Blanco (affl. del Río Chili); questo serbatoio, della capacità di oltre 200 milioni di m3, è destinato all'irrigazione di una vastissima zona a sud di Arequipa.
Nel 1957 il patrimonio zootecnico peruviano era così costituito: ovini 15.204.000, caprini 3.464.000, bovini 3.380.000, suini 1.281.000, cavalli 518.000, muli 173.000, asini 388.000. Inoltre si contavano 650.000 lama e 1.169.000 alpaca.
Sempre maggiore importanza va assumendo la pesca; dalle 1808 imbarcazioni adibite a tale attività nel 1951 (anno in cui furono sbarcate 100.000 t di pesce), se ne contavano già 4000 nel 1958, mentre la quantità di pesce sbarcato è salita a 750.000 t; si sta di pari passo sviluppando anche l'industria della conservazione del pesce e attualmente sono impegnate in tale lavoro 63 aziende e ormai i 3/4 del prodotto pescato vengono utilizzati per l'industria e l'esportazione (esp. nel 1954, 26.500 t).
Ben più vaste possibilità sono aperte nel campo dello sfruttamento minerario. I giacimenti di petrolio hanno dato una produzione di 2.176.000 t nel 1952, 2.268.000 t nel 1954, 2.248.000 t nel 1956 e, infine, 2.350.000 t nel 1959. L'estrazione dell'argento dai 320.000 kg del 1949 è andata sempre aumentando, fino ad essere più che raddoppiata nel 1959 (796.300 kg); l'oro dai 3.493 kg estratti nel 1949, ha raggiunto, nel 1958, 4.666 kg. La produzione del carbone nel 1959 è stata di 170.000 t. Molto più ragguardevole è l'aumento della produzione del ferro; sono stati scoperti nuovi giacimenti a Marcona, che si calcola costituiscano una riserva di 100 milioni di t (tenore 60%); nel 1953 si sono estratte 885.500 t di ferro e nel 1956 ben 2.200.000 t; l'esportazione è passata, rispettivamente, da 553.200 t a 1.629.600 t. Alla produzione del ferro si appoggia l'industria siderurgica di recente sviluppo. È stato inaugurato ufficialmente nel 1958 il complesso siderurgico di Chimbote (400 km a nord di Lima), che fornisce in media 65.000 t di acciaio l'anno.
La produzione di guano nel 1957 è stata di 285.407 t. Le risorse idroelettriche ammontavano, nel 1959, a 461.760 kW, con una produzione di 2600 milioni di kWh (di cui 540 milioni idrici). Nel 1957 è stata inaugurata la centrale idroelettrica di Huallauca, sul Rio Santa, che produrrà, in pieno rendimento, 1 miliardo di kWh l'anno; parte di tale energia alimenta l'impianto di Chimbote. L'industria tessile, nel 1957, contava 26 stabilimenti principali e diversi altri di piccola entità, con un complesso di 207.000 fusi e 7.005 telai. L'industria del cemento ha dato, sempre nel 1957, una produzione di 547.000 t.
Comunicazioni. - La marina mercantile nel 1959 era composta di 55 navi (tenendo conto solo di quelle con oltre 100 t di stazza), per una stazza complessiva di 121.084 t. La rete ferroviaria nel 1958 era di 2726 km. La rete stradale attuale è di 39.119 km. La sezione peruviana della Panamerican Highway corre parallela alla costa ed è lunga, da Aguas Verdes (alla frontiera con l'Ecuador) a Concordia (frontiera cilena), 2780 km. Due diramazioni mettono in comunicazione la costa col Perù amazzonico: le transandine Pacasmayo-Moyobamba e Lima-Cerro de Pasco-Huánuco-Pucalpa. L'aviazione civile ha registrato, per il 1958, un movimento di 8.500.000 km volati (130.000.000 viaggiatori/km).
Commercio estero. - Per il quadriennio 1955-58 il commercio con l'estero è stato in media di 5764 milioni di soles l'anno per le importazioni, e di 5147 milioni di soles per le esportazioni. Il 20% delle esportazioni è rappresentato dal cotone, il 14% dallo zucchero, il 7% dal ferro, l'8% dal piombo e ancora l'8% dal petrolio e suoi derivati.
Finanze. - I tratti dell'evoluzione economica del paese nell'ultimo decennio sono comuni a quelli dei paesi sottosviluppati in generale: aumento notevole del reddito nazionale, che in parte riflette l'incremento del livello dei prezzi; disavanzo cronico della bilancia dei pagamenti correnti con l'estero, finanziato con apporto di capitali esteri; costante incremento del debito pubblico in conseguenza dei deficit del bilancio statale; forte sviluppo dell'offerta monetaria e dei crediti bancarî.
Dopo la riforma dei cambî, attuata nel novembre 1949, la parità ufficiale del sol non è stata ancora dichiarata. Il sistema attuale prevede due distinti tassi di cambî variabili. La cessione di valuta è obbligatoria per i ricavi di esportazioni commerciali e facoltativa per gli introiti di carattere finanziario, a fronte dei quali gli esportatori ricevono certificati di cambio negoziabili sul mercato. A partire dal 17 maggio 1960 il sistema dei certificati è stato abolito e unificato. I cambî applicati hanno oscillato da un minimo di 14,95 soles per dollaro S. U. A. a un massimo di 27,70 nel dicembre 1959, cambî che, con lievi maggiorazioni, sono stati applicati per il regolamento delle importazioni.
Storia. - Il possesso del potere da parte del gen. Manuel Odría (1948) significò per il P. un periodo di dittatura durato otto anni. Il capo del partito aprista Raúl Haya de la Torre fu costretto a rifugiarsi (3 gennaio 1949) presso l'ambasciata di Colombia a Lima, dove rimase fino alla soluzione della controversia (23 marzo 1954) sul diritto d'asilo sorta fra i due paesi, dopo un infruttuoso intervento della Corte internazionale di giustizia (3 giugno 1951). In seguito ad elezioni Odría divenne presidente effettivo (2 giugno 1950); la sua politica economica, tendente allo sviluppo industriale, ha dato buoni risultati.
Nel febbraio del 1956, alla vigilia delle elezioni politiche, alle quali per la prima volta avrebbero partecipato anche le donne, scoppiava a Iquitos una ribellione militare, ben presto soffocata dal governo che era sospettato di voler influire sulla libertà di scelta del futuro capo dello stato. Le elezioni furono vinte (17 giugno) dall'ex presidente Manuel Prado Ugarteche, che all'ultimo momento poté contare sui voti degli apristi ai quali era stato promesso il ritorno dell'APRA alla legalità, ciò che è puntualmente avvenuto il 28 luglio, giorno dell'insediamento del nuovo presidente. Nell'estate successiva, Haya de la Torre, il paladino degli indiani e dei lavoratori peruviani, rientrava in patria, dopo otto anni d'esilio, accolto trionfalmente. Prado ha iniziato una politica lungimirante, atta a facilitare lo sviluppo generale del paese. Tuttavia, l'alto costo della vita e i bassi salarî hanno provocato, negli ultimi anni, una serie di scioperi e agitazioni, ai quali non sono stati estranei i comunisti. Il governo è intervenuto più volte sospendendo le garanzie costituzionali e procedendo all'arresto dei responsabili. Il nuovo premier (20 luglio 1959) Pedro G. Beltrán ha imposto un programma di austerità allo scopo di risanare le finanze dello stato e ha dato l'avvio a una serie di misure atte a potenziare l'industria della pesca (in questa branca il P. in tre anni è passato dal 25° al 5° posto nel mondo) e quella petrolifera. Una speciale legge per lo sviluppo industriale è stata promulgata (30 novembre) per stimolare gli investimenti di capitale ed è stato creato l'Istituto per la riforma agraria e la colonizzazione (12 luglio 1960), allo scopo d'incrementare l'agricoltura nel sud del paese. La politica economica di Beltrán lo ha reso alquanto impopolare nel paese, ma il suo prestigio negli ambienti finanziarî statunitensi e la fiducia in lui riposta dal presidente Prado lasciano adito a molte speranze sull'esito delle sue iniziative, nonostante la complessità dei problemi da risolvere.
Il P. mantiene ottimi rapporti con tutti i paesi del continente ed è considerato uno dei pilastri della solidarietà interamericana; il 17 febbraio 1960 ha firmato, insieme ad altri cinque paesi, il trattato di Montevideo, col quale è stata creata la zona di libero scambio latino-americana. Solo con l'Ecuador perdura la più che centenaria disputa per i confini. Incidenti di frontiera si ebbero nel 1953 e nel 1954. L'8 settembre 1955 l'Ecuador ricorse all'OAS ed accusò il P. di aver ammassato truppe alla frontiera. I timori dell'Ecuador si dimostrarono infondati e le relazioni fra i due paesi ritornarono normali. Con gli S. U. A. i buoni rapporti furono turbati in occasione della visita di Nixon (7-9 maggio 1958), che fu oltraggiato dalla folla.
Il presidente Prado, nell'intento di rafforzare i legami del suo paese con quelli d'Europa, intraprese nei primi mesi del 1960 un viaggio in Europa, nel corso del quale ha visitato la Francia, l'Italia, la Gran Bretagna, la Svizzera, la Germania e i Paesi Bassi. Il 13 luglio il P. chiese la convocazione dei ministri degli Esteri dei paesi americani per esaminare la minaccia sovietica (in seguito alle offerte di aiuti di N. Chruščëv a Fidel Castro) all'unità del continente. Il 30 dicembre il P. ha rotto i rapporti diplomatici con Cuba, accusata di fomentare la propaganda del castrismo nel paese. Il 7 aprile 1961 il presidente della Repubblica italiana, Giovanni Gronchi, si è recato nel P. in visita ufficiale.
Bibl.: E. Romero, Geografía económica del Perú. Historia económica del Perú, Lima 1949; G. Klinge, Politica agrícola alimenticia en el Perú, Lima 1950; B. de la Torre, Perú, in Statistical and economic review, Londra 1953; H. Kantor, The ideology and program of the Peruvian aprista movement, Berkeley 1953; H. Lartilleux, Les voies de communication au Pérou, in Géographie, 1954, pp. 17-23; H. Herring, A history of Latin America, New York 1955; Th. R. Ford, Man and land in Peru, University of Florida 1955; B. Ulloa, La geografía del Perú y sus fronteras, in Bol. Soc. Geogr. Lima, 1956, pp. 19-27; R. Haya de la Torre, Treinta años de aprismo, Messico 1957. Confronta inoltre Anuario estadístico del Perú (annuale); Estadística del comercio esterior della Superintendencia de aduanas (Lima).