PERU (XXVI, p. 873; App. p. 927)
Confini (XXVI, p. 874). - Nel gennaio 1942 alla conferenza panamericana di Rio de Janeiro, ha avuto termine la contesa fra il Perù e l'Ecuador per il possesso dei territorî amazzonici. In seguito a detta convenzione il Perù ha acquistato un'area di circa 172.770 kmq., che suddivisa fra i dipartimenti di Tumbes, Piura, Amazonas, Cajamarca, Loreto, ha portato la superficie totale dello stato da 1.249.049 kmq. (secondo la Sociedad Geográfica di Lima, 1936) a circa 1.421.864 kmq.; tuttavia i dati esatti di area ancora non sono stati pubblicati. La linea di frontiera fra i due paesi (cfr. R. Riccardi, in Boll. R. Soc. Geogr. ital., 1943, p. 65 segg.), che ha subìto spostamenti favorevoli al Perù, attualmente inoziandosi ad E. al confine colombiano presso lo sbocco del Rio Güepi nel Putumayo, assume direzione SSO fino alla confluenza del Santiago con lo Yaupi. Da questo punto si fa più sinuosa, e seguendo il corso di alcuni fiumi forma a S. una specie di sperone che termina con la Bocca Capones sul Pacifico.
Condizioni demografiche (XXVI, p. 879). - Il censimento del 1940 attribuiva al paese 6.207.967 ab. con una densità media di 5,0 ab. per kmq. Valutazioni posteriori della popolazione segnalano una continua ascesa. Lima, che è la città più popolosa, conta 671.000 ab.
Condizioni economiche (XXVI, p. 880). - L'andamento delle due principali coltivazioni di esportazione (cotone e zucchero) risulta dalla tabella qui sotto: di entrambe è aumentato il consumo interno (t. 6625 di cotone nel 1937 e t. 11.114 nel 1946; t. 75.070 di zucchero nel 1937 e t. 147.000 nel 1947). Insufficiente al fabbisogno nazionale è stata la produzione di riso (1946: t. 110.000;1947: t. 85.000) e di grano (prod. nel 1947: circa t. 105.000; importazioni: circa t. 130.000). La produzione di gomme, barbasco, chinina e lino, che si era sviluppata durante la guerra mercé accordi con gli Stati Uniti, si è ridotta nel 1946-47. In progresso è l'industria dei legnami nella regione amazzonica. Insufficienti ai bisogni nazionali sono inoltre i prodotti alimentari dell'allevamento. Nel 1941 esistevano 2,3 milioni di bovini, 13,8 milioni di ovini, 0,9 milioni di caprini. La lana di pecora (8000 t. nel 1946) è quasi totalmente consumata dall'industria nazionale; quella di auchenidi (llama, vicuña, alpaca: 3836 t. nel 1946) è per lo più esportata.
La produzione di petrolio (v. la tabella) è in diminuzione mentre aumenta il consumo interno (quasi il 60% della produzione, nel 1947). Dal 1940 si estrae petrolio nell'Amazzonia. Esplorazioni sono in corso in questa regione, e in progetto, nella zona di Sechura. Ha molto progredito la raffinazione dei minerali (negli impianti della Cerro de Pasco Copper Corp. a La Oroya si ottengono lingotti puri di oro, argento, rame, piombo, zinco e antimonio). In progetto è l'industria siderurgica a Chimbote. Tra le nuove industrie si ricordano quelle di gomme d'automobile, vetri piani, rayon, pesce in conserva, solfato di chinina. Notevoli progressi hanno segnato quelle di articoli farmaceutici, vernici, tessuti di lana, cotone e seta artificiale, calzature e cuoio, alimentari, ecc. Le risorse idroelettriche, il cui potenziale è notevole (4.500.000 CV), soltanto in parte sono sfruttate (55.000 CV).
Comunicazioni (XXVI, p. 883). - Nessuna ferrovia, ma varie strade sono state costruite o migliorate, fra cui la sezione peruviana della Via Panamericana (1939) e una strada che penetra nell'Amazzonia (Huánuco-Pucallpa, 1943). In totale, le strade peruviane, da km. 21.843 (di cui 377 asfaltati) nel 1937, raggiungevano km. 33.476 (di cui 2594 asfaltati) nel 1945. Notevoli i recenti progressi delle comunicazioni aeree. L'attrezzatura portuaria si è arricchita dei nuovi impianti del Callao (1937) e dei nuovi porti di Chimbote (1945) e Matarani (1947). Promettenti gli sviluppi del turismo e dell'industria alberghiera.
Commercio estero (XXVI, p. 885). - La flessione delle esportazioni e la domanda di articoli importati accumulatasi durante la guerra han causato, nel 1947, per la prima volta nella storia del Perù, un saldo passivo nella bilancia dei pagamenti come risulta dalla tabella (v. sotto).
Finanze (XXVI, p. 888; App. I, p. 927). - Si riportano appresso, nella tabella, le cifre dei bilanci.
L'andamento favorevole della bilancia dei pagamenti negli ultimi anni della guerra ha consentito al paese di ancorare nel 1941 la propria moneta al dollaro sulla base di 6,50 soles per dollaro e, in relazione a questo cambio, di comunicare al Fondo monetario internazionale la parità aurea del sol di 0.136719 grammi di fino. Fino a tutto il 1944 il suddetto rapporto di cambio poté essere mantenuto in un regime di piena libertà; a partire dal gennaio 1945, però, la crescente scarsità di dollari, verificatasi a seguito delle aumentate importazioni dagli Stati Uniti, ha reso necessaria l'adozione di una politica di limitazione delle importazioni e di controllo valutario. Di conseguenza è sorto, accanto al cambio ufficiale, un cambio libero del dollaro che a fine dicembre 1947 era di 12,33 soles per dollaro e a fine di dicembre 1948, di 17 soles per dollaro. Tuttavia a fine gennaio 1948 le riserve in oro e valuta estera del Banco Central de Reserva ascendevano ancora a 121 milioni di soles, mentre quelle delle altre banche ammontavano a fine novembre 1947 a circa 90 milioni.
Al 31 dicembre 1947 la circolazione ammontava a 699 milioni (dicembre 1939 = 132 milioni) e i depositi presso le banche commerciali e le casse di risparmio a 1450 milioni, di cui 970 a vista.
Storia (XXVI, p. 896; App. I, p. 927). - Il gen. Oscar R. Benavides governò con energia non scevra di saggezza. Le elezioni del 1936 pare stessero per dare la vittoria a L. A. Eguigúren, appoggiato dall'"Apra" (v., in questa seconda App., I, p. 223), quando il Benavides le annullò e si fece prorogare il mandato per tre anni. Nel campo internazionale, riprese le relazioni con il Messico (1933), risolto il conflitto con la Colombia per Leticia (1934), firmati trattati di commercio con il Chile (1934) e l'Inghilterra (1936) e il patto di amicizia con la Bolivia (1936), continuarono tese le relazioni con l'Ecuador, fino alla rottura delle trattative dirette nell'ottobre 1938, senza che si iniziasse realmente la procedura arbitrale prevista dagli accordi del 1936. Alla fine del 1938, si riunì a Lima l'ottava conferenza panamericana; allo scoppio della guerra in Europa il Perù si dichiarò neutrale.
All'interno, organizzata la polizia politica sotto la guida di una missione fascista, il Benavides represse severamente le attività dell'Apra e il tentativo di colpo di stato (febbraio 1939) del ministro degl'Interni gen. Antonio Rodríguez, che vi trovò la morte. Ma il riordinamento finanziario, la graduale ripresa dei mercati, dopo la crisi del 1930, e la tranquillità politica permisero il compimento di un vasto programma di opere pubbliche e di legislazione sociale: fu favorita la produzione granaria pur essendo il riso alimento principale. Nel 1935 s'istituì il Ministero della pubblica istruzione e si riapersero le università (autonome), chiuse nel 1931 per le attività politiche degli studenti. Si preparò il censimento, e nel 1939 furono sottoposte a referendum importanti riforme costituzionali e si tennero le elezioni, cui l'Apra, messa al bando, non poté partecipare.
Con la vittoria, contro il candidato della "Unión revolucionaria" sanchezcerrista J. Quesada, di quello governativo, Manuel Prado Ugarteche (figlio di Mariano) - entrato in carica l'8 dicembre 1939 - il conservatorismo oligarchico continuò al potere. Il Prado mantenne l'ordine interno, nonostante lo preoccupassero le attività clandestine dell'Apra, con minor durezza; continuò la politica di opere pubbliche, di appoggio alle industrie nascenti e diede vigoroso impulso alla colonizzazione. Alla conferenza di Rio de Janeiro (gennaio 1942), nella quale fu anche risolto il litigio con l'Ecuador (che nel 1941, dopo una crisi diplomatica, aveva portato a un conflitto armato, favorevole al Perù nello scontro di Zarumilla), l'atteggiamento del Perù fu decisivo. La rottura delle relazioni con le potenze del Tripartito fu accompagnata o seguita da severe misure: soppressione di servizî aerei della "Lufthansa" (i piroscafi tedeschi al Callao si autoaffondarono o fuggirono), vigilanza sulle attività di Giapponesi e Tedeschi (parecchi di essi, sospetti di spionaggio, furono deportati; gli Italiani rimasero indisturbati). Gli S. U. fornirono armi, tecnici, strumenti e prestiti per le grandi imprese anche di risanamento e colonizzazione, contratti per acquisto di materie prime; ebbero facilitato il pattugliamento del Pacifico. Si ebbe così, nonostante le diminuite importazioni e l'incipiente scarsezza di generi alimentari, un periodo di prosperità, e il paese poté riaversi dalle conseguenze di disastri naturali, quali il terremoto che distrusse quartieri e sobborghi di Lima e Callao (24 maggio 1940).
Il clima di euforia, l'entusiasmo per le vittorie delle democrazie, il ricordo di governi democratici (Piérola) e il desiderio di libertà e giustizia sociale portarono alla formazione, sotto la presidenza del poeta e oratore José Gálvez, ma con l'appoggio anche del Benavides (ora maresciallo; morto poi a Lima il 2 luglio 1945), di una vasta concentrazione democratica, cui partecipò anche l'Apra. Le elezioni del 1945, salutate come l'inizio, o il ritorno ("un '98 sin bolas": allusione a Piérola) di un regime di libertà e normalità, portarono alla presidenza (dal 28 luglio 1945) J. L. Bustamente Rivero, contro il vincitore di Zarumilla, generale (poi maresciallo) E. G. Ureta.
L'Apra, in maggioranza nel congresso, fece annullare le riforme costituzionali del 1939 e mantenne un potere politico senza responsabilità, pur provocando crisi ministeriali totali e parziali; tuttavia partecipò al governo nel gennaio 1946, quando in elezioni parziali accrebbe ancora la sua rappresentanza nel parlamento; ma ciò non tolse di mezzo il dualismo tra gli organi costituzionali e quelli di partito, agli ordini del suo capo V. R. Haya de la Torre, che non era neppure deputato e organizzava dimostrazioni, seguite da controdimostrazioni e sommosse (gravi a Lima, aprile 1946). L'assassinio (gennaio 1947) attribuito dalla voce pubblica ad apristi, di F. Graiña G., direttore dell'importante giornale conservatore La Prensa, provocò il distacco dal governo degli apristi "per non intralciare le indagini".
Da allora si accrebbe il dissidio tra il presidente, diplomatico e giurista anelante alla costituzionalità e a governare con l'appoggio del parlamento, e, da un lato, l'Apra mal celante la sua intima natura di partito tendenzialmente totalitario, dall'altro, i conservatori, i cui rappresentanti, temendo le maggioranze apriste, si astennero dai lavori parlamentari, paralizzando l'attività legislativa, mentre le condizioni economiche e finanziarie si aggravavano continuamente, e con esse il malcontento. Il presidente dovette ricorrere a misure di energia e a gabinetti militari; ma si preparava la soluzione violenta. La rivolta di Callao, il 3 ottobre 1948, quando elementi apristi s'impadronirono dell'Almirante Grau e di altre navi, oltre che della Scuola navale di La Punta, venne sedata dopo 24 ore di combattimento; si presero subito misure contro l'Apra; ma già il 27 dello stesso mese l'ex ministro degli Interni, gen. M. Odría, si poneva a capo di un movimento militare in Arequipa, cui aderirono le guarnigioni del Cuzco e di altri centri. Il Bustamente, considerato dai conservatori e dai militari troppo debole, e abbandonato da tutti, dovette partire; e l'Odría costituì una Junta de gobierno che, il 2 novembre, mise al bando i partiti aprista e comunista e adottò provvedimenti atti a conciliarle il favore popolare. L'università di S. Marco, dove gli studenti tentarono di resistere, è stata chiusa.
Nel campo internazionale il Perù ha dichiarato guerra (12 febbraio 1945) alla Germania e al Giappone; firmato (il 14) la dichiarazione delle Nazioni Unite; regolato definitivamente (scambio di lettere tra i presidenti, il 17 luglio 1945) lo stabilimento dei confini con l'Ecuador; concluso accordi (maggio 1946) con la Bolivia per l'educazione degli indigeni, con il Comitato intergovernativo per i rifugiati accogliendo lavoratori specializzati; accordi di navigazione aerea (istituzione di nuove linee) con gli S. U., economici con il Regno Unito (per cui il Perù, dal 1° agosto 1948 è uscito, per ciò che riguarda i pagamenti in sterline, dall'"American Account area") e ha ristabilito relazioni diplomatiche normali con la Spagna.
Archeologia. - Intensa è stata l'attività di scavo, di esplorazione e di studio in questi ultimi anni.
J. C. Tello ha ottenuto proficui risultati in una campagna condotta nel 1933 nella valle di Nepeña (costa del dipartimento di Ancash), scoprendo importanti resti nelle piramidi di Puncuri e del Cerro Blanco. Numerosi edifici incaici nella regione del Cuzco ha messo in luce nel 1933 e 1934 L. E. Valcárcel, e soprattutto nella cittadella di Sacsahuaman, che domina l'antica capitale degli Inca, sono apparse strutture in pietra di notevole valore architettonico.
Nel Tiahuanaco e nelle vicinanze gli scavi di Wendell C. Bennett dal 1934 al 1936 hanno rivelato resti architettonici e scultorei di grande interesse. Il Valcárcel e Suárez Polar hanno messo in evidenza nel 1934 l'importanza delle rovine di Churajón, vicino a Arequipa. Un nuovo centro di cultura dell'altipiano si è rivelato attraverso lo studio dei giacimenti archeologici di Pucara ad opera del Tello (vedi in questa App.) e del Valcárcel nel 1935, mentre al generale Louis Langlois si devono importanti esplorazioni archeologiche nella valle di Utcubamba nel dipartimento di Amazonas.
Dal 1936 in poi Rafael Larco Hoyle ha iniziato una serie di interessanti scoperte archeologiche nelle valli del dipartimento de La Libertad (Mochica, Cupisnique, Salinar, Virú, ecc.). È del 1937 la scoperta di Sechin ad opera del Tello, mentre importanti risultati coronavano le esplorazioni archeologiche condotte dal 1938 al 1939 dal direttore del Museo Etnologico di Monaco, H. U. Doering, nella valle di Jequetepeque, costa Nord, e a Pacatnamu, presso Pacasmayo (dipartimento di Lambayeque).
Intorno ad Arequipa e nella valle di Majes sono stati compiuti scavi nel 1941 da parte di Suárez Polar, Morante e Bernedo Málaga, che hanno cominciato a rivelare lo stile arequipeño.
La Andean Research Institution ha iniziato nel 1941-42 una esplorazione archeologica in grande scala nella costa del Perù, in zone della Sierra settentrionale (Huamachuco) e dell'altipiano del lago Titícaca (Pucara), con notevoli scoperte e importanti studî stratigrafici.
Nel 1942 Axel Wenner Gren finanziò una spedizione scientifica diretta da Paul Fejos per esplorare la regione prossima a Machu Picchu scoperta da Hiram Bingham nel 1914; la spedizione mise anche in luce importanti elementi architettonici nascosti dalla vegetazione, cosicché si rivelarono nella loro bellezza artistica le antiche città, chiamate con nomi quechua Sayapatamarca, Puyupatamarca, Wiñayuayna. Nello stesso anno ritornò nel Perù A. L. Kroebere, percorrendo tutta la costa, studiò sistematicamente le scoperte finora realizzate; vanno altresì ricordati gli studî di Wendell C. Bennett, gli ultimi studî condotti nel Perù (1939-1944) da M. Uhle (v. in questa App.) e il viaggio compiuto alla fine del 1998 da H. Bingham.
Studî sulla paleoantropologia peruviana sono stati compiuti da Thomas Dale Stewart e M. T. Neivell. John H. Rowe ha scoperto il giacimento di Chanapata (Cuzco), che fa luce sullo stile preincaico.
Il Tello ha esplorato nuovamente il Callejón di Huaylas, la valle del Marañón, Cajamarca, Pachacámac, tentando per la prima volta ricostruzioni delle antiche strutture, trovandone una di pietra di evidente stile incaico. Cercò di salvare il contenuto delle huacas (piramidi) di Lima, demolite per il progresso urbanistico e curò il trasporto dei resti archeologici della grande necropoli di Ancón, iniziato nel 1946.
Nel 1946 la Andean Research Institution, in unione con le università di Yale e Columbia e con i musei di Storia Naturale di New York e Field di Chicago ha compiuto un lavoro scientifico molto importante. Con l'attiva collaborazione dell'Istituto di studî etnologici di Lima, la Smithsonian Institution ha attuato il "piano di Virú" (dove si concentrarono tutte le ricerche archeologiche, geografiche ed etnologiche), giungendo a notevoli scoperte. M. Reichlen del Musée de l'Homme di Parigi ha iniziato nel 1947 esplorazioni nella valle di Cajamarca con magnifici risultati.
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