Pesaro
Città delle Marche. Colonia romana nel 184 a.C., nei secoli dell’impero fu città fortezza; possesso dei goti (545-553) e poi dei bizantini, venne in seguito conquistata dai longobardi (752); con la donazione di Pipino (756) P. entrò a far parte dei domini della Chiesa (774), anche se di fatto fin dall’età carolingia fu governata da rappresentanti dell’impero. Fiorente comune nel 12° sec., P. seguì le parti imperiali nelle imprese italiane di Federico Barbarossa. Introdotto il governo podestarile (1182), fu comunque soggetta al potere feudale del vicario imperiale; passò quindi agli Estensi (1210-16), per poi tornare alla Chiesa (1266), dopo essersi ribellata all’impero durante il regno di Federico II. Fino al 1445, quando fu acquistata da Alessandro Sforza, P. fu sottoposta alla tirannide dei Malatesta. Alla dominazione sforzesca, interrotta dall’impresa di Cesare Borgia (1500-03), pose fine papa Giulio II, che unì P. ai domini del nipote Francesco Maria Della Rovere. Sotto la dinastia roveresca, iniziata nel 1521 (negli anni 1516-19 la città fu invece feudo di Lorenzo de’ Medici), P. fu prescelta dai duchi a loro residenza e ne trasse grande impulso. Alla morte del principe Francesco Maria II (1631), il ducato tornò alla Chiesa, che ne fece una legazione cardinalizia. Da allora la storia politica della città si confonde con quella dello Stato papale. Nel 1796, dopo l’invasione francese delle Marche, P. ebbe un governo provvisorio; appartenne poi alla Repubblica romana, alla Cisalpina, di nuovo allo Stato papale (1799-1801), al primo regno d’Italia e a Gioacchino Murat (1815). Tornata allo Stato della Chiesa, P. fu conquistata alle truppe pontificie dai piemontesi di E. Cialdini (1860).