PESARO (XXVI, p. 917)
Tra le principali realizzazioni del regime fascista nella città di Pesaro ricordiamo: l'abbellimento della parte nuova al mare, con la costruzione, fra l'altro, del Kursaal, dell'albergo Vittoria, di uno stabilimento dei bagni pubblici con albergo diurno; i lavori di difesa della spiaggia; nuovi edifici per le colonie marine, tra cui quello per i figli dei postelegrafonici (Villa Marina XXVIII ottobre); la sistemazione del piazzale della stazione ferroviaria; la costruzione del sottopassaggio alla ferrovia per la vecchia consolare Flaminia; i nuovi edifici scolastici del R. Liceo Mamiani e del R. Istituto tecnico Bramante; la trasformazione in Cappella votiva dei Caduti dell'antica e bella chiesa ottagonale di S. Ubaldo; il risanamento dei vecchi quartieri popolari e lo sviluppo che sarà dato, secondo il nuovo piano regolatore, alle zone suburbane di Soria e del Monte Accio (S. Bartolo), nonché a quella del Colle Ardizio. Tra le realizzazioni recentissime (triennio 1935-37) debbono essere ricordate particolarmente: la nuova stazione ferroviaria, costruita su progetto dell'arch. Narducci; la sistemazione ed il riordinamento del museo delle ceramiche e della pinacoteca nel palazzo Toschi Mosca (nel medesimo palazzo saranno riunite tutte le raccolte artistiche esistenti in Pesaro); la sistemazione della biblioteca civica Oliveriana; il nuovo palazzo del Consiglio provinciale dell'Economia corporativa al Corso XI settembre, sorto su progetto degli architetti Paniconi e Pediconi di Roma; la sistemazione del Teatro Rossini. Inoltre, il comune ha ottenuto l'istituzione di un R. Istituto magistrale promiscuo; ha provveduto alla migliore sistemazione di ampie zone a giardini; ha riattivato la vecchia Via Flaminia, sul Monte Ardizio, trasformandola in una strada panoramica. L'Ente comunale di assistenza ha disposto, dal canto suo, l'ampliamento del civico spedale con la costruzione di nuovi padiglioni col relativo aumento di oltre 150 letti; e imprese private hanno dotato la città del cinema-teatro "Nuovo Fiore", con palcoscenico attrezzato anche per spettacoli lirici. La nuova caserma per la scuola allievi ufficiali di complemento di artiglieria di Corpo d'Armata sta sorgendo sull'area fiancheggiante il Viale Margherita, su progetto esecutivo dell'ing. Rocco Nicolò.
Demografia, istruzione, comunicazioni. - Secondo il censimento del 21 aprile 1936, Pesaro occupa il secondo posto, dopo Ancona, tra tutti i comuni marchigiani per superficie (ha. 12.686) e popolazione (44.589). Il movimento migratorio, nel 1936, conta un'eccedenza di 345 persone immigrate (7,59 per mille) sulle emigrate (in prevalenza da e per altre provincie del regno). Nel comune si contano al presente 36 scuole elementari nonché sette scuole medie. Per le comunicazioni è da notare l'incremento costante del movimento commerciale del porto (1933: tonnellate merci in partenza 28.470; 1936 t. 44.255), che salirà ancora quando saranno ultimati i nuovi lavori di attrezzamento e di miglioramento del bacino.
Museo civico. - Comprenderà tutte le raccolte storiche e artistiche della città, eccettuate per ora quelle del lascito Mosca, e cioè, oltre la pinacoteca comunale ed il museo delle ceramiche già sistemati, le sezioni archeologiche, epigrafiche e numismatiche del Museo Oliveriano, e il materiale archeologico proveniente dagli scavi della necropoli di Novilara, di proprietà dello stato. Le raccolte occuperanno tutto il primo piano del palazzo Toschi-Mosca, che ha l'entrata principale sulla piazzetta omonima, mentre all'ammezzato saranno disposte le sale di studio e i magazzini. Nelle scale e nei due cortili verranno sistemate le epigrafi etrusche, greche, romane, paleocristiane, malatestiane e sforzesche provenienti in gran parte dalle raccolte Olivieri. Nel novembre 1937 sono state inaugurate le due prime sezioni del museo, che comprendono la raccolta delle ceramiche e la pinacoteca comunale. Le ceramiche occupano undici sale. Il gruppo dei piatti a riflesso del sec. XVI, provenienti in gran parte dalla bottega di mastro Giorgio da Gubbio e dalle fabbriche pesaresi del tempo degli Sforza, forma un insieme veramente superbo ed unico per il numero e per l'importanza dei singoli pezzi. Largamente rappresentate sono anche le fabbriche di Urbino, di Casteldurante, di Faenza, ecc. La pinacoteca comunale comprende sette sale, in una delle quali sono riunite le opere dei primitivi. Una sala prende il nome dalla grande pala di altare votiva dipinta per gli Sforza da Giovanni Bellini.
Biblioteca Oliveriana. - Nel 1936 è stata trasferita dal secondo al primo piano del palazzo Almerici, che ha l'ingresso in Via Mazza; e nell'agosto del medesimo anno sono stati inaugurati i nuovi locali. Formata da oltre 80.000 volumi, ivi compresi i manoscritti, occupa ora quattordici sale. Vi è una sala degli incunaboli (oltre 300) e delle edizioni cinquecentesche più rare (oltre 3500), una sala di manoscritti (oltre 2000 codici e più di 1000 pergamene), una del Risorgimento, delle quali il nucleo centrale è costituito dai manoscritti delle opere, dai carteggi e dai libri di Terenzio Mamiani, una sala intitolata a Giulio Perticari, che contiene, oltre la biblioteca personale quasi al completo e i manoscritti dello studioso pesarese, altri importanti manoscritti e carteggi del Monti e del Leopardi. Tra le cose più notevoli citiamo: un planisfero membranaceo della prima metà del Cinquecento, varî portolani, alcuni codici quattrocenteschi miniati, una raccolta di carte ducali provenienti dalle corti urbinate e pesarese dei Della Rovere, una sezione tassiana con autografi, libri della biblioteca personale del poeta, prime edizioni ed edizioni rare delle sue opere. Nel 1938 verrà iniziata, nei locali del secondo piano del medesimo palazzo Almerici, già occupati dalla Oliveriana, la sistemazione dell'archivio storico della provincia metaurense e dell'archivio storico del comune di Pesaro.
Bibl.: O. T. Locchi, La Provincia di Pesaro-Urbino, Roma 1934: Bollettino statistico comunale: riassunto anno 1936; Bollett. statistico mensile del comune, Pesaro 1937.