PESCARA (XXVI, p. 941; App. I, p. 929; II, 11, p. 529)
È oggi la prima città della regione per numero di abitanti e forza di espansione economica. Secondo il censimento del novembre 1951, il comune aveva una popolazione di 65.466 abitanti, 54.354 dei quali vivevano raccolti nel duplice centro urbano, diviso dal fiume: cinque quartieri a destra e cinque a sinistra della Pescara. Le denominazioni di Pescara vecchia e di Castellammare Adriatico sono tuttavia ormai cadute dall'uso. Al 15 ottobre 1961 la popolazione del comune era salita ulteriormente a 87.076 abitanti: aumento del 33% rispetto alla situazione del 1951. Nel corso di un secolo la popolazione si è moltiplicata per venti. Nessuna città d'Italia cresce con un ritmo altrettanto veloce. Ma questo aumento (più di 2000 persone all'anno) non è dovuto esclusivamente al tasso di natalità, bensì, per oltre la metà, all'eccedenza degli immigrati sugli emigrati.
La città è d'impianto moderno, a scacchiera regolare, e si presenta molto spazieggiata: ha una superficie di 10,4 km2, con una densità di appena 52 abitanti per ettaro. Il nucleo urbano si è ora spostato dalla destra alla sinistra del fiume, e precisamente ai quartieri distinti dai numeri 1 e 5, contigui l'uno all'altro e formanti un trapezio che ha per base il fiume Pescara e per lati il mare, la ferrovia, e i corsi Umberto I-I Maggio. A somiglianza delle altre "marine" abruzzesi, marchigiane e romagnole, P. è costretta ad allungarsi smisuratamente tra la ferrovia (Ancona-Bari) e il mare; lo sviluppo a tergo resta bloccato dal terrapieno ferroviario, e si condensa lungo gli assi stradali che penetrano verso il retroterra: la via Tiburtina Valeria, e la via di Spoltòre o del Circuito.
Piuttosto che di un centro industriale, si tratta d'una base di smistamento e d'appoggio per i traffici che interessano, praticamente, quasi tutti gli Abruzzi: un punto di passaggio per i manufatti che dal settentrione s'incanalano verso le colline e la montagna, e per alcuni semilavorati che ne discendono. Gli addetti alle industrie manifatturiere locali sono appena 3800. Il grosso cementificio che sorgeva sulla riva sinistra del fiume è stato trasferito in val Pescara, presso l'aeroporto. Il porto-canale è quasi esclusivamente base da pesca (62 motopescherecci). Notevole l'attività di P. come centro balneare e turistico.