Pesci
Ultimo segno dello zodiaco, che precede immediatamente quello di Ariete (Pg XXXII 52-57): la levata del segno dei P. sopra l'orizzonte il 26 marzo 1301 annuncia quindi il prossimo sorgere del sole (If XI 113) in quanto quest'ultimo in quel giorno si trovava nel 12° di Ariete.
Calcolare di quanto tempo la levata dell'inizio dei P. preceda quella del sole è facile: l'angolo orario AH (computato a partire dalla linea di mezzodì) della levata di un grado dello zodiaco è fornito dalla formula cos AH = -tg λ . tg δ dove λ è la latitudine dell'orizzonte e δ la declinazione del grado dello zodiaco. Applicata all'orizzonte di Gerusalemme, valutato in 32°, e ai gradi dello zodiaco -30° (la cui declinazione è -11° 40') e + 12°(la cui declinazione è + 4° 49'), la formula dà l'angolo orario dell'inizio dei P. e quello del punto di Ariete in cui si trova il sole il 26 marzo 1301. La differenza, cioè 10° 30' o 40 minuti orari, corrisponde al tempo intercorrente, a questa data, tra la levata dell'inizio dei P. e la levata del sole. In quello stesso momento l'Orsa maggiore (il Carro), la cui ubicazione sulla volta celeste è approssimativamente compresa nel triangolo sferico limitato dal polo nord e dal segno del Leone, si trovava verso nord-ovest (If XI 114). Calcoli e considerazioni del genere possono sembrare sottili, ma sarà bene osservare che D. non dovette necessariamente dedicarcisi: problemi di questo tipo, infatti, trovano una soluzione quasi immediata con l'astrolabio (cfr. H. Michel, Traité de l'astrolabe, Parigi 1947). Niente di più probabile, quindi, che D. traesse semplicemente le proprie informazioni usando questo strumento (v. la voce PROFACIO, dove si troverà una spiegazione analoga per le conoscenze dantesche in materia di posizioni planetarie).
Il segno dei P. svolge un ruolo essenziale nella determinazione della data del viaggio dantesco. Infatti, dicendo che Venere vi si trovava il mattino del terzo giorno (Pg I 21), D. c'induce a ritenere la fine del marzo 1301 come data certa (v. PROFACIO).
In un passo di controversa interpretazione (Pg IX 1-6) D. parla di un freddo animale che alcuni individuano nel segno dei P., mentre sembra più verisimile trattarsi, in questo caso, dello Scorpione (v.).
Un riferimento implicito ai P. è infine in Pg XIX 4-6 quando i geomanti lor Maggior Fortuna / veggiono in oriente, inanzi a l'alba, / surger per via, dove la figura della Maggior Fortuna (v. GEOMANTE) viene indicata in quanto riproduce la disposizione delle stelle nell'ultima parte della costellazione dell'Acquario e in quella anteriore dei Pesci.