Esterházy, Péter
Scrittore ungherese, nato a Budapest il 14 aprile 1950. Laureatosi in matematica (1974), dal 1978 si è dedicato esclusivamente alla letteratura, rivelandosi fin dalle prime opere un pioniere del postmodernismo. Nel 1996 ha ottenuto il premio Kossuth.
I racconti riuniti in Fancsikó és Pinta (1976, Fancsiko e Pinta), imperniati sui ricordi d'infanzia del figlio di un conte, e il romanzo Pápai vizeken ne kalózkodj (1977, Non pirateggiare in acque pontificie), rispecchiano le esperienze personali dell'autore (discendente da una celebre famiglia aristocratica), elaborate con umorismo e senso del grottesco. Considerato uno dei suoi capolavori, una sorta di romanzo nel romanzo, Termelési-regény. Kisssregény (1979, Romanzo di produzione. Romanzo 'brrreve'), illustra in chiave autobiografica le assurdità della società socialista. Nel volume Bevezetés a szépirodalomba (1986, Introduzione alla bella letteratura) sono raccolte molte delle opere pubblicate da E., saggi, confessioni, libretti d'opera, romanzi e racconti tra cui: Függő (1981, Indiretto), Daisy-librettó (1984), Kis Magyar Pornográfia (1984, Pornografia concisa ungherese) e A szív segédigéi (1985; trad. it. I verbi ausiliari del cuore, 1988) sulla fine della vita. Una struttura polifonica e una pluralità di prospettive caratterizzano Tizenhét hattyúk (1987, Diciassette cigni), romanzo sulla vita di una giovane donna, pubblicato dall'autore con lo pseudonimo di Lili Csokonai.
Il frequente uso di citazioni, più o meno nascoste, nella sua prosa connota l'intera produzione di E., ma in particolare Hrabal könyve (1990; trad. it. Il libro di Hrabal, 1991): il romanzo, costruito su vari piani narrativi e con materiali disparati (epistole, fotografie), narra le vicende di uno scrittore ungherese che si appresta a scrivere un libro sull'autore ceco B. Hrabal e quelle di sua moglie, dapprima gelosa, poi sedotta dalla figura di Hrabal, di cui s'innamora. Una sorta di libro di viaggio immaginario è Hahn-Hahn grófnő pillantása - lefelé a Dunán (1991; trad. it. Lo sguardo della contessa Hahn-Hahn, 1995), che si svolge interamente sul Danubio.
Della sua produzione pubblicistica si ricordano Az elefántcsonttoronyból (1991, Dalla torre d'avorio), Egy kékharisnya följegyzéseiből (1994, Dagli appunti di una saccentona) e Egy kék haris (1996, Un re di quaglie azzurro).
bibliografia
P. Balassa, Esterházy Péter, in Mozgó Világ, 1981, pp. 48-50.
T. Zalán, A posztmodern gróf kerti sétái (Le passeggiate in giardino del conte postmoderno), in Élet és Irodalom, 1988, 25, p. 11.
L. Ónodi, Textualität und Dialogizität. Versuch der Wesensbestimmung der 'Postmoderne' bei P. Esterházy, in Neohelicon, 1989, 16, pp. 171-82.
J. Wernitzer, Idézetvilág, avagy Esterházy Péter, a Don Quijote szerzője (Un mondo di citazioni, ovvero Peter Esterházy, autore del Don Chisciotte), Budapest-Pécs 1994.