Prototipografo (Gernsheim, Assia, tra il 1420 e il 1430 - Magonza tra la fine del 1502 e gli inizî del 1503), attivo a Magonza. Dapprima calligrafo (nel 1449 lavorava a Parigi per la Sorbona), apprese in seguito l'arte della stampa presso J. Gutenberg. Nel 1455 era a Magonza; in quell'anno il suo nome compare tra i testimoni a favore di Johann Fust nel famoso processo, fatale a Gutenberg. Associato successivamente con Fust, di cui sposò la figlia Christina, S. stampò nel 1457, forse coi tipi provenienti dalla officina di Gutenberg, il famoso Psalterium Moguntinum, primo libro recante il colofone e la marca tipografica. Seguirono altre edizioni, tra le migliori del primo periodo della stampa; tra queste: Canon Missae (1458), Psalterium Benedictinum e il Rationale divinorum officiorum del Durando (1459), la celebre Bibbia detta delle 48 linee (1462), due edizioni del De officiis di Cicerone (1465 e 1466). Dopo la morte di Fust (1466), S. sottoscrisse da solo i prodotti dell'officina, l'ultimo dei quali è lo Psalterium Moguntinum del 1502. Sono note numerose edizioni di S., tra maggiori e minori (bolle pontificie, lettere d'indulgenza, decreti, calendarî); ventuno opere sono elencate nell'annuncio, uno dei primi a stampa, uscito tra la fine del 1469 e il 1470. Il figlio Johann (circa 1456-1531) lavorò anche per conto di altri editori e pubblicò classici latini (tra i quali il Livio del 1518-19), scritti di umanisti, libri liturgici. L'attività della tipografia continuò con Ivo, probabilmente figlio di Johann, fino al 1555, e con i suoi eredi fino al 1559.