PALLAS, Peter Simon
Naturalista tedesco, nato a Berlino il 22 settembre 1741, morto ivi l'8 settembre 1811. Figlio d'un medico che da Caterina di Russia era stato chiamato dall'Aia a Pietroburgo, studiò a Berlino, Gottinga e Leida, ove si laureò in medicina con una dissertazione sui vermi intestinali. Lavorò per qualche anno nei musei di Olanda e Inghilterra, poi fu chiamato dalla Russia a prender parte ad una spedizione. Partito da Pietroburgo il 21 giugno 1768 si diresse dapprima a Mosca donde volse verso Arzamas e Kazan′ per proseguire quindi fino a Simbirsk, visitando l'antica città di Bolgar. Dopo un primo sverno, rimessosi in viaggio nel marzo 1769 visitò Samara, Oremburgo e Orsk (sull'Ural), quindi passò sulle rive del Caspio tornando a Oremburgo e poi a Ufa (secondo sverno). Esaminata la zona, il 16 maggio 1770 ripartì e percorse gli Urali visitando le miniere di Ekaterinburg e Verchotur′e (versante orientale), quindi si recò a Troick, città di fiera al limite settentrionale della steppa kirghisa e passò l'inverno a Čeljabinsk. L'anno successivo continuò il viaggio in Siberia toccando Omsk, Tomsk e Krasnojarsk sullo Jenissei, dove poté studiare le modalità di sfruttamento d'alcune miniere d'oro e d'argento. Ripartito ai primi di marzo 1772, proseguendo verso oriente, traversò il Bajkal (notandovi per la prima volta l'esistenza d'una specie di foca) e visitò Udinsk e Kjachta, dove già si faceva fortemente sentire la cultura cinese, quindi costeggiando i fiumi Ingoda e Argun arrivò all'Amur. Il 5 giugno 1772 iniziò il viaggio di ritorno, toccò di nuovo Selenginsk e svernò una seconda volta a Krasnoiarsk soffrendo nel dicembre un freddo acutissimo. Nella primavera 1773 si rimise in cammino e dedicò l'estate e l'inverno successivi allo studio delle regioni del medio Volga e del Caspio, per fare ritorno infine a Pietroburgo il 30 luglio 1774, sei anni e un mese dopo la partenza. Successivamente, nel 1777, il P. venne nominato membro dell'Ufficio topografico russo e nel 1787 storiografo del Collegio degli ammiragli. Nel 1793 fu nuovamente inviato nella Russia meridionale e in Crimea, dove visse per qualche anno in un podere regalatogli dall'imperatrice Caterina. Fece poi ritorno a Berlino, dove morì.
Fu uno dei più eminenti esploratori del sec. XVIII, e le collezioni zoologiche, geologiche, botaniche, archeologiche ed etnologiche che raccolse durante le sue spedizioni furono di notevolissima importanza. Studioso positivo, chiaro, preciso, minuto, spesso pedante, la sua opera fornisce una massa enorme di osservazioni isolate sui modi di sussistenza delle popolazioni, sulle miniere, sulla caccia e la pesca, sulle formazioni steppose (primo tentativo di suddivisione della Russia in provincie botaniche), sulle terre nere (da lui così battezzate), sul clima (specialmente del basso Volga), sulla formazione delle montagne (osservazioni sui graniti in rapporto alle eruzioni), sul terreno gelato della Siberia. A lui si deve pure una serie di ricerche sull'antica unione del Mar Nero, Caspio e Aral, di cui è data per la prima volta una spiegazione plausibile. Nella ricerca originale eccelse soprattutto come zoologo e anatomico comparato: nella sua tesi di laurea sui vermi intestinali sostenne l'origine esterna dei vermi parassiti, contro coloro che li ritenevano nati per generazione spontanea, dalla corruzione degli umori. Ma l'opera sua più importante è la descrizione esatta e precisa di un buon numero di animali (specialmente Vertebrati) fino allora sconosciuti. Le sue descrizioni sono notevoli anche per la loro compiutezza, non trascurando alcun particolare importante, sia anatomico sia biologico.
Fra le sue opere ricordiamo, Sammlungen historischer Nachrichten über die mongolischen Völkerschaften (voll. 2, Pietroburgo 1776-1801); Reisen durch verschiedene Provinzen des russischen Reiches (Pietroburgo 1771-76; trad. italiana in Raccolta di viaggi del Sonzogno: Viaggi in diverse provincie dell'Impero russo sino ai confini della Cina, compendiati da Compagnoni, s. 1ª, XII-XVI, Milano 1816); Bemerkungen aus einer Reise in den südlichen Statthalterschaften des russ. Reiches (voll. 2, Lipsia 1779-1801); Tableau physique et topographique de la Tauride (Pietroburgo 1795); Elenchus Zoophytorum (L'Aia 1866); Spicilegia zoologica (Berlino 1767-80); Novae species quadrupedum e glirium ordine (1778); Flora rossica (Pietroburgo 1784-88); Linguarum totius orbis vocabularia comparativa (ivi 1787-89); Fauna asiatico-rossica (ivi 1811). Pubblicò anche, in collaborazione con altri autori: Neue nordische Beiträge zur physikalischen und geographischen Erd- und Völkerbeschreibung, Naturgeschichte und Oekonomie (voll. 4, Pietroburgo 1780-83, 1793-96); Güldenstadts Reisen durch Russland und im kaukasischen Gebirge (Pietroburgo 1787-91). Cfr. la biografia Rudolfi, P.S.P. Ein biographischer Versuch, in Beitr. f. die Anthropol. u. allgem. Naturgeschichte, 1812.